asiaASIA/TERRASANTA – Appello del Custode di Terrasanta per la Siria: le fasce più deboli sono colpite in modo ineludibile, mancano energia elettrica e acqua, molte aziende hanno chiuso. “Dopo il cambiamento avvenuto in Egitto, la situazione in cui si trova la Siria indica in maniera inequivocabile come stia trasformandosi il panorama in Medio Oriente. Fino a un anno fa sarebbe stato impensabile prevedere simili scenari.

In questi mesi di grande tensione, quando la Siria è dilaniata da scontri interni e il conflitto sembra assumere, sempre più, le caratteristiche di guerra civile, i francescani, insieme a pochi altri esponenti della Chiesa latina, sono impegnati a sostenere i bisogni della popolazione cristiana locale”. Inizia così l’appello lanciato dal Custode di Terrasanta, Fra Pierbattista Pizzaballa, Ofm, di cui è stata inviata copia all’Agenzia Fides.

“La Custodia è presente in diverse zone del Paese: Damasco, Aleppo, Lattakiah, Oronte. I dispensari medici dei conventi francescani, secondo la tradizione della Custodia, diventano luogo di rifugio e accoglienza per tutti, senza alcuna differenza fra etnie di Alawiti, Sunniti, Cristiani o ribelli e governativi. In un momento di totale confusione e smarrimento, molte aziende, soprattutto d’importexport, hanno chiuso i battenti. Delle migliaia di turisti, che alimentavano una moderna e florida industria, con un indotto di centinaia di posti lavoro nel settore dei trasporti, alberghiero, servizi, non rimane alcuna traccia.

I produttori agricoli sono in grave difficoltà. L’embargo internazionale impedisce ogni possibilità di esportazione e i prezzi sono crollati. Le fasce più deboli sono colpite in modo ineludibile e subiscono la mancanza di approvvigionamento energetico e di acqua. Nelle grandi città la corrente elettrica manca per diverse ore ogni giorno, se non del tutto; il gasolio è razionato. Tutto ciò crea enormi disagi alla popolazione, costretta ad affrontare le temperature invernali senza possibilità di riscaldarsi. Stare con la gente, accogliere e assistere chi si trova nel bisogno, senza distinzione di razza, religione e nazionalità.

Garantire, con fiduciosa presenza, il servizio religioso ai fedeli perché comprendano l’importanza di restare nel proprio Paese. Questo rimane il senso della missione francescana”. L’appello si conclude con l’invito a sostenere con un gesto concreto i numerosi cristiani siriani e le opere di carità della Custodia di Terra Santa.

(SL) (Agenzia Fides 17/02/2012)