Hazem Cavina, responsabile Comunità terapeutica
Casa Gianni in Bologna

img95Con gioia abbiamo ospitato l’incontro “Lavoro e pace nella città degli uomini. Il valore del lavoro nella ricostruzione di una umanità solidale”, che ha visto la presenza presso la nostra Comunità dell’Arcivescovo di Bologna Monsignor Zuppi e della Fraternità Francescana Frate Jacopa.
L’incontro si è svolto all’interno della falegnameria della Comunità Terapeutica ASAT Casa Gianni, una Cooperativa Sociale ONLUS che si occupa dal 1990, anche attraverso il prezioso supporto dei volontari, di terapia e riabilitazione di persone che hanno problemi di dipendenza patologica e talvolta hanno in comorbilità un disturbo psichiatrico e/o sono in affidamento ai servizi sociali.
Dal titolo dell’incontro è partita una riflessione centrata su come, qui in Comunità Terapeutica, intendiamo il lavoro e nello specifico su come all’interno dei nostri percorsi terapeutici l’attività lavorativa sia in realtà una esperienza di ergoterapia, cioè una pratica che attraverso l’esercizio di una mansione materiale intende promuovere un miglioramento personale globale, sia tecnico che relazionale.
L’ambito dell’attività ergoterapeutica rappresenta perciò un tassello importante, insieme alla Terapia Cognitivo Comportamentale (che è un modello di intervento psicoterapico, basato su evidenze scientifiche, volto a trattare i disturbi psichici attraverso l’identificazione e la modificazione dei comportamenti disadattivi), alla Terapia di Gruppo (caratterizzata sia da interventi psicoterapici, ad orientamento dialettico- comportamentale, sia da interventi educativi.
Lo scopo terapeutico è rivolto al potenziamento della consapevolezza di sé nel gruppo, al fine di preparare la persona al reinserimento sociale; i temi dei gruppi approfondiscono le abilità di regolazione emotiva, di assertività, di tolleranza della frustrazione, di gestione della tensione del corpo, al fine di modificare i comportamenti disadattivi e potenziare un funzionamento adeguato alle regole comunitarie), alla relazione educativa che si instaura tra operatori ed ospiti della struttura ed alle altre attività della Comunità (che chi è interessato può approfondire nel nostro sito internet www.casagianni.net), tassello che sostiene la complessità dei percorsi riabilitativi insieme agli altri elementi citati.
Noi pensiamo, in generale, che la riabilitazione passi attraverso la terapia e la valorizzazione delle risorse di ogni persona ma anche attraverso la condivisione comunitaria e solidale dell’esperienza terapeutica.
Pensiamo anche che le relazioni siano tanto più solidali quanto più le persone maturano un atteggiamento di disponibilità verso l’altro e questo si può realizzare anche attraverso il lavoro, che è relazione, condivisione, conoscenza e rispetto reciproci, allenamento alla collaborazione ma allo stesso tempo apprendimento e crescita personale.
Ecco perché quello che promuoviamo non è lavoro in senso stretto ma terapia occupazionale: il laboratorio come stare insieme in vista di un obiettivo pratico ed al contempo come confronto con sé stessi, con gli altri e con le richieste della struttura sociale.
Questo è quello che ci ha richiamato il tema di questa giornata: in fondo così come il lavoro può avere un ruolo nel rinforzo della solidarietà sociale così l’ergoterapia ha un ruolo nel rinforzo dell’integrazione sociale, esito conclusivo di un percorso terapeutico di cura della dipendenza patologica