Le parole di Zamagni sul libro del Vescovo di Faenza_Modigliana

La presente intervista è tratta dall’articolo di Avvenire BO7 di domenica 25 novembre 2018, pubblicato in prossimità della presentazione del libro all’Istituto Veritatis Splendor.

Il titolo del libro è eloquente: «Cattolici e politica». Un argomento tanto vasto quanto, spesso, divisivo all’interno dell’opinione pubblica – pure cattolica – che non di rado vive in maniera poco serena questo binomio. Un testo che si potrebbe definire coraggioso, in un certo senso. Ne è convinto l’economista Stefano Zamagni tra i relatori che prenderanno parte alla presentazione del testo del vescovo Toso. Allo stesso tavolo siederanno Vera Zamagni e Ernesto Preziosi. «Troppo spesso l’impegno passato e presente dei cattolici in politica è un concetto che viene sfumato – sostiene Zamagni –. Mons. Toso muove invece le sue riflessioni dall’assunto che un cristiano non possa, per definizione, sottrarsi dall’interesse per la cosa pubblica anche con l’impegno politico ». Una conclusione che si fonda nella consapevolezza di un disinteresse strisciante, nato nell’ultimo quarto di secolo con la cosiddetta «diaspora» dei cattolici politicamente impegnati successiva all’implosione della Democrazia cristiana.
«Il merito del vescovo nella redazione di questo volume, risiede nel fatto che egli si spenda per riaffermare e aggiornare i principi fondativi della dottrina sociale della Chiesa – spiega Zamagni – senza per questo invocare la nascita di un partito che possa, anche solo idealmente, occupare lo spazio lasciato dalla Dc».
Questo senza dimenticare i meriti di un partito che, seppur non scevro da errori, ha segnato la storia politica italiana e permesso l’avvento del cosiddetto «miracolo economico». «Senza dimenticare – sottolinea Zamagni – che fino alla fine degli anni ’70 l’Italia non ha conosciuto il debito pubblico, oggi angosciante ritornello delle cronache economiche quotidiane ».
È inoltre interessante, si noti, che il libro di Mons. Mario Toso esca nelle librerie nello stesso anno che ha visto la canonizzazione di Paolo VI. È sua la frase: «La politica è la più alta forma di carità ».
«Il vescovo di Faenza-Modigliana insiste in più di una pagina su un concetto che ha fatto l’ingresso nel magistero pontificio proprio con Montini – argomenta Zamagni – e cioè quello di sviluppo umano integrale. Un concetto che, nel corso del tempo, si è stemperato fino ad arrivare ad un elevato tasso di confusione fra l’autentico signficato di crescita e quello di sviluppo. Oltre a questo, Toso rilancia nel dibattito pubblico il principio di giustizia distributiva: davanti alla crescita delle disuguaglianze – spiega il vescovo – indica gli interventi di “pre-distribuzione” come decisivi alla luce delle attuali condizioni socio-economiche».
Non solo una questione di prefissi: re-distribuire allude infatti alla ripartizione della ricchezza una volta che essa è stata prodotta, mentre la predisposizione vuole inserirsi nel cuore del processo di produzione della ricchezza medesima. «Affinché si determini questo cambiamento, già caro al cardinal Biffi, è però necessario modificare alcuni meccanismi politico-economici che da tempo sono parte integrante delle politiche dei nostri Governi – evidenzia Zamagni –.
Tra esse il passaggio da un welfare assistenziale ad uno generativo, con particolare riferimento per il nostro Sud; ma anche la riforma dell’apparato scolastico e universitario nostrano che – conclude – spesso tende a perpretare le disuguaglianze ». Un cortocircuito quello fra politica e cattolicesimo dunque, del quale Stafano Zamagni individua la fonte nell’affermazione dell’individualismo. «La seconda secolarizzazione che stiamo vivemdo, adotta come slogan “Opera come se la comunità non esistesse” – spiega –. I cattolici in politica devono sforzarsi di smentire questa miope teorizzazione ».

(M.P.)

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