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Le parole di Zamagni sul libro del Vescovo di Faenza che verrà presentato a Bologna.
Da Avvenire BO 7 Domenica 25 nov. 2018

È attesa per il prossimo martedì 4 dicembre alle ore 17 all’Istituto «Veritatis splendor» la presentazione dell’ultimo libro di monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana. Il titolo è eloquente: «Cattolici e politica». Un argomento tanto vasto quanto, spesso, divisivo all’interno dell’opinione pubblica – pure cattolica – che non di rado vive in maniera poco serena questo binomio. Un testo che si potrebbe definire coraggioso, in un certo senso. Ne è convinto l’economista Stefano Zamagni che sarà tra i relatori che prenderanno parte alla presentazione del testo del vescovo Toso.
Allo stesso tavolo siederanno martedì 4 dicembre Vera Zamagni e Ernesto Preziosi. «Troppo spesso l’impegno passato e presente dei cattolici in politica è un concerto che viene sfumato – sostiene Zamagni –. Monsignor Toso muove invece le sue riflessioni dall’assunto che un cristiano non possa, per definizione, sottrarsi dall’interesse per la cosa pubblica anche con l’impegno politico». Una conclusione che si fonda nella consapevolezza di un disinteresse strisciante, nato nell’ultimo quarto di secolo con la cosiddetta «diaspora» dei cattolici politicamente impegnati successiva all’implosione della Democrazia cristiana. «Il merito del vescovo nella redazione di questo volume, risiede nel fatto che egli si spenda per riaffermare e aggiornare i principi fondativi della dottrina sociale della Chiesa – spiega Zamagni – senza per questo invocare la nascita di un partito che possa, anche solo idealmente, occupare lo spazio lasciato dalla Dc».
Questo senza dimenticare i meriti di un partito che, seppur non scevro da errori, ha segnato la storia politica italiana e permesso l’avvento del cosidetto «miracolo economico ». «Senza dimenticare – sottolinea Zamagni – che fino alla fine degli anni ’70 l’Italia non ha conosciuto il debito pubblico, oggi angosciante ritornello delle cronache economiche quotidiane».È inoltre interessante, si noti, che il libro di monsignor Mario Toso esca nelle librerie nello stesso anno che ha visto la canonizzazione di Paolo VI. È sua la frase, infatti, «La politica è la più alta forma di carità».
«Il vescovo di Faenza-Modigliana insiste in più di una pagina su un concetto che ha fatto l’ingresso nel magistero pontificio proprio con Montini – argomenta Zamagni – e cioè quello di sviluppo umano integrale. Un concetto che, nel corso del tempo, si è stemperato fino ad arrivare ad un elevato tasso di confusione fra l’autentico signficato di crescita e quello di svliluppo. Oltre a questo, Toso rilancia nel dibattito pubblico il principio di giustizia distributiva: davanti alla crescita delle disiguaglianze – spiega – il vescovo indica gli interventi di “pre-distribuzione” come decisivi alla luce delle attuali condizioni socio-economiche. Non solo una questione di prefissi: re-distribuire allude infatti alla ripartizione della ricchezza una volta che essa è stata prodotta, mentre la predisposizione vuole inserirsi nel cuore del processo di produzione della ricchezza medesima. «Affinché si determini questo cambiamento, già caro al cardinal Biffi, è però necessario modificare alcuni meccanismi politico-economici che da tempo sono parte integrante delle politiche dei nostri Governi – evidenzia Zamagni –.
Tra esse il passaggio da un welfare assistenziale ad uno generativo, con particolare riferimento per il nostro Sud; ma anche la riforma dell’apparato scolastico e universitario nostrano che – conclude – spesso tende a perpretare le disuguaglianze». Un cortocircuito quello fra politica e cattolicesimo dunque, del quale Stafano Zamagni individua la fonte nell’affermazione dell’individualismo. «La seconda secolarizzazione che stiamo vivendo, adotta come slogan “Opera come se la comunità non esistesse” – spiega –. I cattolici in politica devono sforzarsi di smentire questa miope teorizzazione». (M.P.)