Fraternita-al-servizio-della-parrocchiaLa Fraternità Francescana Frate Jacopa, pur con una piccola presenza in Lombardia, cammina secondo le proprie possibilità a servizio della Chiesa locale. Una delle presenze è volta a dare il proprio contributo per ravvivare la preghiera nella comunità pastorale della parrocchia e arricchirla di opere sante. In questo Natale il Bambin Gesù povero ci ha chiamati ad aiutare i bambini poveri e malati della Colombia, è la prima opera concreta della sorgente comunità di Erba che ha distribuito in dono per tutte le chiese del decanato il Calendario francescano di frate Iacopa con l’augurio di un Buon 2012. P. Ambrogio, parroco della comunità pastorarle “Antonio Maria Zaccaria”, dopo aver gentilmente accettato la proposta della fraternità locale di Frate Jacopa per la raccolta fondi, ha dato vita all’iniziativa e aiutato la raccolta attivando anche le risorse della comunità, inviando alla Cooperativa Sociale Frate Jacopa le offerte (645 euro) che serviranno alla realizzazione di progetti per l’acquisto di attrezzature diagnostiche e l’allestimento di una unità di cura intensiva per i bambini che chiedono interventi chirurgici postoperatori complessi.

Il Parroco, a cui va la nostra viva gratitudine, ha ringraziato noi che donavamo il calendario e ha sollecitato i parrocchiani a partecipare all’iniziativa con una libera offerta per questi bambini poveri e malati del Sud-Ovest della Colombia. Con la Parrocchia prosegue il cammino di fede nell’unirci al cammino diocesano che ci porterà al VII Incontro mondiale delle Famiglie: abbiamo proposto un momento di riflessione/formazione e preghiera con e per le famiglie della comunità coinvolte in questa missione di pace. Abbiamo preso spunto dal cammino di fraternità sulla famiglia, in particolare dalle schede per una scuola di pace. Ecco di seguito la proposta fatta per la Scuola di pace in famiglia Un cammino/incontro con le famiglie in missione significa recuperare momenti di preghiera che siano anche occasioni di dialogo, in una società basata su uno scarso dialogo nelle famiglie e la quasi totale assenza di preghiera comune tra moglie e marito, genitori e figli.

L’invito della parrocchia per tutte le famiglie a vivere un momento di preghiera/riflessione all’interno della famigia stessa, sarà una preghiera per la pace, per costruire relazioni pacificate, per uno stile di educazione sempre più attenta ai valori, per ripensare la gestione del nostro tempo fatto di lavoro, riposo, festa, silenzio, gratuità, condivisione, per orientare il lavoro al servizio e non all’accumulo, per aprire i bisogni della famiglia ai bisogni delle altre famiglie in difficoltà, in particolar modo degli ultimi. Una missione di pace, per creare un dialogo nuovo tra le persone e riscoprire la famiglia come luogo capace di vivere con gioia l’etica della sobrietà per aprirsi alla convivialità, per assumere uno stile di esodo dalla cultura dominante dei consumi, irresponsabile e incompatibile con le esigenze di ogni altro uomo e delle generazioni future, per esaminare l’uso dei soldi perchè siano per la liberazione e non per il dominio, per rinnovare gesti di condivisione, percorsi di solidarietà a sostegno di una cultura dell’accoglienza e promuovere il bene comune, tutto nel rendimento di grazie per la possibilità che ci è stata data dell’esperienza di essere famiglia di Dio, nella consapevolezza che solo Cristo è il fondamento della famiglia quale comunione totale nello spirito.

S. Francesco dà fiducia alla famiglia, ma lo fa nel ricordarle che ci sono solo due vie: la sapienza della carne o la sapienza del Signore, e sollecita i laici e coloro che vivono in famiglia a intraprendere insieme il cammino di conversione per essere giorno dopo giorno alla sequela di Cristo e vivere in pienezza il proprio matrimono. Oggi la famiglia è in crisi, perché non si fa scuola d’amore, ma luogo in cui si riflettono troppo spesso le stesse aspettative e modalità della società circostante. Se l’io rimane al centro di tutto non c’è famiglia: c’è l’esigere il proprio spazio, il proprio piacere, il proprio tornaconto. Invece una persona è tanto più grande quanto più si dona agli altri considerati come fratelli. Sì siamo figli di Dio, suoi familiari, perché Dio è famiglia: non è una unità solitaria e sterile: è Padre, Figlio e Spirito Santo, mistero di totale donazione reciproca. La famiglia cristiana si forma là dove si realizza il mutuo dono. Le persone non costituiscono un’identità già definita fin dal loro nascere, ma si formano in un clima d’amore.

L’amore nella sua purezza più profonda è dono reciproco che ha per modello le Persone della Santissima Trinità. La famiglia ha il compito di custodire, rivelare, far crescere l’amore nel mondo facendo crescere le persone. Non possiamo dimenticare l’antico Metodo per la preghiera da proporre prima della cena o al termine della giornata. Innanzitutto dobbiamo creare un ambiente idoneo: accendere un piccolo cero davanti al crocifisso o ad una icona, sedersi in cerchio anche attorno a un tavolo, lettura del testo, condivisione di un momento della giornata, richiesta di perdono a un membro della famiglia per atti o mancanze che possono averlo ferito, recita della preghiera che può riguardare la lettura del Vangelo, o una frase da predisporre su fogli da distribuire insieme alla proposta di preghiera. In questa nuova fraternità di Erba in Lombardia che con fatica e per l’aiuto del Signore sta sorgendo, Maria è la Stella del mattino che ci accompagna in questo nuovo giorno di grazia e fede sempre bisognoso di conversione. Lei nel buio ci ha guidato, ci ha additato i fratelli già incamminati e le nuove sorelle che ora sono diventati compagni in questo nostro pellegrinaggio terreno, Lei tanto amata da Francesco e da Lui donata quale Madre e sorella, Stella luminosa verso la Beatitudine eterna.

Elisabetta Lissoni