img163Mentre in Italia ogni nave che salva delle persone in cerca di asilo diventa un caso politico, la Corte Costituzionale francese ha assunto una decisione importante: il principio di fraternità inscritto tra i valori cardine della Repubblica, insieme alla libertà e all’uguaglianza, impedisce di criminalizzare la solidarietà con i migranti. Le norme che perseguono chi fornisce aiuto agli stranieri, ancorché privi di regolari permessi, sono state dichiarate incostituzionali.

In Italia invece, dopo inchieste naufragate e imbarazzati silenzi, la Procura di Trapani a un anno dal blocco della nave Juventa ha emesso venti avvisi di garanzia a carico di responsabili e operatori delle ONG impegnate nei salvataggi in mare, da Medici Senza Frontiere a Save the Children. Gli esponenti del governo, non solo Salvini, pressoché ogni giorno polemizzano contro le organizzazioni umanitarie e le loro navi, ricorrendo ad argomenti pretestuosi come il luogo di registrazione o la bandiera che inalberano. Le ONG, in un certo discorso politico, sono diventate sinonimo di oscuri interessi stranieri che tramano contro la sicurezza del nostro Paese.

Non è questione di scontro tra le gente comune e le élites globalizzate. Ci sono pezzi di classe dirigente del Paese che stanno inquinando i pozzi dei valori fondanti della nostra convivenza. Anche la nostra Costituzione parla di «inderogabili doveri di solidarietà» e di accoglienza dovuta allo straniero che non gode nel suo Paese dei diritti fondamentali.

Usare il consenso politico o il potere giudiziario contro i valori-guida della nostra comunità nazionale significa disgregare i legami che ci uniscono, oltre a isolarci sempre più dalla comunità europea e internazionale.
Costituzione repubblicana, costruzione europea, organismi internazionali: queste istituzioni faticosamente costruite nel dopoguerra hanno i diritti umani come pietra angolare. Il fatto che non siano sempre adeguatamente onorati non autorizza a rigettarli o a contrapporli a un presunto interesse nazionale.

Papa Francesco dal canto suo ha preso una posizione che dice chiaramente da che parte dovrebbero stare i credenti e le persone che hanno a cuore i diritti umani universali: «le mani che salvano sono le mani di Dio».

Maurizio Ambrosini,
Direttore della rivista Mondi migranti