Pubblichiamo la testimonianza della Fraternità Francescana Frate Jacopa di Torino proposta in occasione della Visita canonica del Ministro Provinciale dell’Alta Italia alla Parrocchia di S. Bernardino.

“FRATE JACOPA”, perché la scelta di questo nome?
Voglio indicare uno dei motivi, quello che sottolinea il carattere materno della figura di Francesco, il carattere della cura, cura delle anime, cura dei frati, dei fili d’erba, degli animali, cura che sfocia nella lode a Dio Creatore: “Laudato si’ , mi’ Signore…”
Francesco, sentendo prossima la fine della vita terrena, ha bisogno di avere vicino una madre, che si prenda cura del suo corpo e chiama Jacopa a rivestirlo del panno color cenerino.
Così si chiude il ciclo del suo percorso, dalla spogliazione completa degli abiti di società all’inizio della conversione, al far rivestire il suo corpo col panno grezzo per entrare nella vita ultraterrena.
La Fraternità Frate Jacopa riunisce qui, a San Bernardino, un gruppo di laici di varia provenienza (parrocchie diverse, anche fuori città) che vogliono testimoniare il carattere universale della fraternità, portando ognuno un contributo, attraverso le nostre differenze di carattere, di modalità di impostazione dei programmi, tutti profondamente ancorati a Francesco.
Possiamo dire che qui, la Parrocchia di S. Bernardino, può essere il ritratto del nostro volto collettivo. Si procede in linea con i documenti della Chiesa; in particolare l’Enciclica “Laudato sì” è stata per noi importante perché abbiamo potuto rispecchiarci in essa e trovare conferme al lavoro che da più anni la nostra fraternità nazionale conduce sulla salvaguardia del Creato, dandole ulteriore impulso e aperture che mettano al centro le relazioni con il Creatore e con le creature.
Nei nostri incontri, una volta al mese, siamo aiutati da P. Pier Giuseppe a riflettere sulla nostra fede per saper leggere la presenza di Dio attraverso i segni del tempo.
Si cerca di individuare e di vivere percorsi di sobrietà che possano contribuire alla salvaguardia del Creato, di recuperare uno sguardo diverso, la dimensione spirituale e interiore della vita.
Viviamo da sempre la relazione con/nella Parrocchia come “casa comune” in cui rafforzarsi e operare con contributi attivi per le diverse necessità che vi emergono, contributi alle reti di solidarietà e di sviluppo che dalla Parrocchia si diramano.
Alcuni fratelli prestano aiuto ai bisognosi, altri al funzionamento dell’Ufficio parrocchiale, o curano i paramenti sacri. Si partecipa ai percorsi di spiritualità francescana suscitati in Parrocchia.
Le video-conferenze, gli incontri online promossi dalla Fraternità nazionale ci hanno sostenuti nel periodo covid, con la presenza del Cardinale Zuppi a Bologna o del vescovo di Faenza, monsignor Toso, e continuano ad approfondire le ultime encicliche, l’esortazione apostolica “Querida Amazonia”, le problematiche ambientali e l’ecologia integrale.
Gli incontri nella Fraternità nazionale mantengono almeno due momenti annuali, ad Assisi e a Bellamonte, in Trentino: stimolano un forte ancoraggio alle radici francescane, consolidano i rapporti fraterni e la programmazione del lavoro.
Alcuni partecipano al lavoro della nostra e di altre Cooperative per l’accoglienza dei migranti e sostegno dell’handicap. Un impegno particolare è quello socio-politico nel movimento di Democrazia Solidale (esperienza condivisa nella pagina seguente da Luigi Panebianco).

Quali difficoltà?
Rendere più visibile la fraternità, arrivare ai giovani, a quelli che sentono pressanti la salvaguardia del creato per camminare insieme su vie di sobrietà, di comunità, di solidarietà.

Quali aiuti dai frati, dalle parrocchie?
Continuare a rendere la chiesa un luogo sempre più vivo, aperto, dove le relazioni con il Creatore e con le creature sono messe al centro; cercare insieme nuove vie nella transizione, vie di rinnovamento per rispondere insieme alla domanda: un mondo diverso è possibile?

Come?
“Francesco ha aperto la fraternità a una dimensione universale e cosmica, che tutto e tutti abbraccia in un anelito infinito”. “La “Fratelli tutti” propone la fraternità come principio architettonico della democrazia”.

Mariarosa Caire, presidente FFFJ Torino

Il Cantico
ISSN 1974-2339
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