Il saggio di Mons. Mario  Toso

Un libro per approfondire le radici teologiche, antropologiche ed etiche dell’enciclica Laudato si’ e per rinascere, dopo la pandemia Covid 19, attraverso i nuovi paradigmi dell’ecologia integrale indicati, in maniera profetica cinque anni fa, da papa Francesco. È disponibile il nuovo saggio scritto dal vescovo di Faenza mons. Mario Toso “Ecologia integrale dopo il coronavirus”, edito dalla Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa; un volume in cui mons. Toso rilegge l’enciclica papale e indica buone prassi con le quali poterla concretizzare nella società civile perché «tutto è intimamente connesso – scrive mons. Toso – sia sul piano delle idee sia sul piano della realtà sia delle buone pratiche». Questo nuovo volume vuole essere anche un apporto alla preparazione della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani “Il pianeta che siamo. Ambiente, lavoro, futuro” che si svolgerà nel novembre 2021.

Nel libro mons. Toso affronta vari temi rileggendo l’enciclica di Francesco Laudato si’: dall’etica all’ambiente passando per lavoro e beni comuni
Papa Francesco ha recentemente indetto un Anno speciale per riflettere sull’enciclica Laudato si’, dal 24 maggio 2020 fino al 24 maggio del prossimo anno. Il pontefice è convinto che l’enciclica debba essere accolta, assimilata e sperimentata. In vista di ciò appare fondamentale, come vademecum utile per le scuole, le comunità e le associazioni, questo nuovo volume del vescovo di Faenza.
Nell’ampio studio si fa leva sull’espressione ecologia integrale, chiave di volta dell’enciclica. Questa espressione intende focalizzare la connessione intrinseca tra ecologia umana ed ecologia ambientale. Fa capire come l’ambiente non può essere salvaguardato senza una seria educazione ecologica, e che non possiamo pensare di rimanere sani in un mondo malato. Per l’atto creativo di Dio viviamo in una casa comune la cui insensata distruzione influisce ineluttabilmente sul destino dell’umanità.

La metodologia del discernimento per operare nel mondo nella sua globalità
Vedere, giudicare, agire e celebrare. Il poliedrico saggio diMario Toso indica, infatti, la metodologia necessaria per l’approccio globale ai contenuti dell’ecologia integrale: la metodologia del discernimento. I molteplici aspetti della questione ecologica vanno assunti assieme. Non possono essere trascurati uno a danno dell’altro. Pena la riduzione dello spessore totale dell’ecologia integrale, che non può essere ridotta a vuota espressione verbale o a realtà monca. Nel saggio, allora, sono affrontati più temi in maniera complessiva e interdipendente: rilettura della Laudato si’ a cinque anni dalla sua promulgazione; famiglia ed ecologia integrale; economia ecologica e circolare; politica e cittadinanza ecologiche; etica e diritto all’alimentazione; energia e cibo; umanesimo ed energia sostenibile per tutti; acqua, elemento essenziale per tutti; acque irrigue; nuova evangelizzazione del mondo agricolo-rurale.
Recensione “Buonsenso Faenza”

Mons. Mario Toso è vescovo di Faenza-Modigliana.
Già rettore magnifico dell’Università Pontificia Salesiana
e segretario del Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace, ha al suo attivo numerosi saggi e scritti.

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata

Dalla introduzione di Mons. MarioToso

Il titolo dato a questo volume potrà sembrare bizzarro o fuor di luogo. In realtà, l’evento epocale, rappresentato dalla pandemia che il coronavirus ha provocato, ci sollecita, tramite la tragica eloquenza dei contagi e delle morti, a mobilitarci nel rafforzamento del movimento ecologico mondiale di cui ci ha parlato papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’, già cinque anni fa. Ma non solo. Sprona, in particolare, a sancire un vero e proprio patto globale tra tutti i Paesi e le società civili del pianeta, unendoli in progetti comuni: di eliminazione delle cause strutturali della devastazione dell’ambiente; di educazione delle coscienze per salvaguardare le condizioni morali di un’autentica ecologia umana; di riforma delle politiche e delle istituzioni internazionali e sovranazionali.
Si rende sempre più evidente che, rispetto alla salvezza congiunta del pianeta e dell’umanità intera, non si possono più frapporre indifferenze, indugi, ma nemmeno la fiducia cieca nelle soluzioni meramente tecniche, pur necessarie. Lo status quo, lo sappiamo, deve cambiare rapidamente, pena non solo sconvolgimenti economici, finanziari e sociali, bensì gravi pericoli per la sopravvivenza delle stesse popolazioni. Infatti, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in tempi non sospetti, ossia già nel 2017, mise in guardia i popoli dalle infezioni virali o batteriche, sottolineando come esse rappresentino la minaccia più seria per il pianeta. Tra i fattori che possono influenzare la diffusione delle epidemie ci sono i cambiamenti climatici, il consumo del suolo e l’inquinamento, oltre alle migrazioni di persone e di animali.
Gli equilibri del pianeta rischiano di alterarsi qualora i popoli e le istituzioni non siano solleciti a combattere il cambiamento delle temperature, della pioggia, dell’aria, del suolo, quando siano in circolazione miliardi di virus, la cui maggior parte è ospitata da animali. Mentre l’emergenza del coronavirus planetario ha messo a dura prova le istituzioni comunitarie europee e mondiali, in molti si stanno domandando cosa accadrà quando la pandemia sarà terminata e si dovranno fare i conti con le macerie create in ambito antropologico, psicologico, economico, politico, sociale ed ecologico. Non è difficile da capire che il mondo dopo il coronavirus non sarà del tutto uguale a quello di prima.
Ci saranno, inevitabilmente, cambiamenti consistenti concernenti la cultura, la democrazia attuale, la politica, le istituzioni nazionali ed internazionali, il modo di lavorare, di viaggiare, di produrre, gli stessi rapporti interpersonali. Rispetto a tutto ciò non potrà mancare l’apporto di un pensiero pensante, non strumentale, come quello sinora prevalso. Solo così potrà essere disponibile un nuovo umanesimo sapienziale, una nuova progettualità, la visione di uno sviluppo integrale, solidale, sostenibile, inclusivo, strutturato in termini di trascendenza.
Al fine di un rinascimento antropologico, etico, spirituale e culturale appare particolarmente attuale il patrimonio culturale e sociale rappresentato dalla Dottrina sociale della Chiesa, specie nella sua ultima coniugazione ecologica. Di qui è sorto il proposito di compattare il presente volume, con la viva speranza che esso possa di essere di aiuto sia per i suoi contenuti sia per il metodo di discernimento, sia per la progettualità prospettata.
La rinascita dopo le devastazioni provocate dal coronavirus, non potrà essere il tempo degli economicismi, dei capitalismi rapaci, della tecnocrazia, imperniata sull’idea di una crescita infinita e illimitata, bensì dovrà essere una fase in cui politici, scienziati, cittadini, si adopereranno a trovare soluzioni a favore del bene dei popoli anziché del mero profitto. Dovrà essere un tempo non degli egoismi nazionali, delle divisioni, dei conflitti e delle guerre, dell’indifferenza nei confronti dei poveri, delle diseguaglianze, semmai un periodo in cui ridurre, se non condonare, il debito che grava sui bilanci degli Stati più poveri (cf FRANCESCO, Messaggio Urbi et Orbi del 12 aprile 2020).
In questo contesto di ricostruzione sarà imprescindibile l’impegno per un’ecologia integrale, della quale in questo volume si cerca di approfondire le radici teologiche, antropologiche ed etiche, nonché i nessi con l’educazione e le buone prassi, che devono animare le società civili, la famiglia, le scuole, le comunità cristiane, le istituzioni pubbliche, nazionali e mondiali.

Il libro può essere richiesto a
info@coopfratejacopa.it – Tel. 3282288455.