Dal discorso di Papa Francesco ai membri della Comunità di Don Zeno Saltini
(10 maggio 2018)

img142 (1)Nomadelfia è una realtà profetica che si propone di realizzare una nuova civiltà, attuando il Vangelo come forma di vita buona e bella.
Il vostro Fondatore si è dedicato con ardore apostolico a preparare il terreno alla semente del Vangelo, affinché potesse portare frutti di vita nuova. Cresciuto in mezzo ai campi delle fertili pianure dell’Emilia, egli sapeva che, quando arriva la stagione adatta, è il tempo di mettere mano all’aratro e preparare il terreno per la semina. Gli era rimasta impressa la frase di Gesù: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,62). La ripeteva spesso, forse presagendo le difficoltà che avrebbe incontrato per incarnare, nella concretezza del quotidiano, la forza rinnovatrice del Vangelo.
La Legge della fraternità, che caratterizza la vostra vita, è stato il sogno e l’obiettivo di tutta l’esistenza di Don Zeno, che desiderava una comunità di vita ispirata al modello delineato negli Atti degli Apostoli: «La moltitudine di coloro che erano diventati credenti avevano un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune» (At 4,32).
Vi esorto a continuare questo stile di vita, confidando nella forza del Vangelo e dello Spirito Santo, mediante la vostra limpida testimonianza cristiana.
Di fronte alle sofferenze di bambini orfani o segnati dal disagio, Don Zeno comprese che l’unico linguaggio che essi comprendevano era quello dell’amore. Pertanto, seppe individuare una peculiare forma di società dove non c’è spazio per l’isolamento o la solitudine, ma vige il principio della collaborazione tra diverse famiglie, dove i membri si riconoscono fratelli nella fede. Così a Nomadelfia, in risposta a una speciale vocazione del Signore, si stabiliscono legami ben più solidi di quelli della parentela.
Viene attuata una consanguineità con Gesù, propria di chi è rinato dall’acqua e dallo Spirito Santo e secondo le parole del divino Maestro: «Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (Mc 3,35). Questo speciale vincolo di consanguineità e di familiarità, è manifestato anche dai rapporti reciproci tra le persone: tutti si chiamano per nome, mai con il cognome, e nei rapporti quotidiani si usa il confidenziale “tu”.
Voglio sottolineare anche un altro segno profetico, un segno di grande umanità di Nomadelfia: si tratta dell’attenzione amorevole verso gli anziani che, anche quando non godono di buona salute, restano in famiglia e sono sostenuti dai fratelli e dalle sorelle di tutta la comunità. Continuate su questa strada, incarnando il modello dell’amore fraterno, anche mediante opere e segni visibili, nei molteplici contesti dove la carità evangelica vi chiama, ma sempre conservando lo spirito di Don Zeno che voleva una Nomadelfia “leggera” ed essenziale nelle sue strutture. Di fronte a un mondo che talvolta è ostile agli ideali predicati da Cristo, non esitate a rispondere con la testimonianza gioiosa e serena della vostra vita, ispirata al Vangelo..

IL SIGNIFICATO DEL NOME

“Nomadelfia” è un neologismo creato dall’antico greco, e vuol dire: “legge di fraternità”. I membri di Nomadelfia lavorano all’interno della comunità senza compenso economico. Il lavoro infatti qui è vissuto come atto d’amore gratuito e come responsabilità condivisa. La proprietà dei beni è collettiva, con l’impegno a possedere solo il necessario ad una vita dignitosa.
Le famiglie di Nomadelfia non vivono isolate ma in “gruppi familiari” formati da quattro o cinque famiglie, con un numero di membri compreso fra le 20 e le 35 persone. In questa forma di coabitazione si condividono tutti gli aspetti della vita, imparando il sostegno reciproco ed il perdono. Fisicamente, il gruppo familiare è composto da una casa centrale, dove si svolge la vita diurna del gruppo, e da una serie di piccoli appartamenti per la notte ed i momenti di riposo, destinati alla singola famiglia.
Anche se la famiglia mantiene una sua individualità, la responsabilità educativa è condivisa da tutti i membri della comunità; una responsabilità che si estende anche all’esterno, attraverso l’accoglienza di bambini in stato di abbandono: un impegno ad un amore gratuito e incondizionato, che tutte le famiglie di Nomadelfia hanno sottoscritto.