Riflessioni su un anno vissuto intensamente nella fraternità, in parrocchia, nella zona pastorale e, per la prima volta, nella consulta delle aggregazioni laicali diocesana.
Il cammino sinodale, i discorsi del papa, gli interventi del nostro vescovo, presidente della CEI, il cammino della fraternità spronano a non rimanere indifferenti, a non voltarci dall’altra parte di fronte alle esigenze del nostro tempo e a partecipare con entusiasmo alla costruzione del Regno.
La Chiesa è in movimento anche se non mancano delusioni, rassegnazioni, incomprensioni da cui qualcuno si difende ritirandosi, isolandosi, chiudendosi oppure nel “si è sempre fatto così”, rinunciando e rallentando il cammino.
Si avvertono resistenze, fatiche, difficoltà nel lavorare insieme, ma nello stesso tempo si incontrano tanti che con perseveranza si mettono in gioco, collaborano, fiduciosi nella presenza dello Spirito che chiama e conduce all’armonia, all’unità nella diversità.
Chiusure nell’individualismo, protagonismi sterili, attaccamento ad abitudini non più adeguate vanno con pazienza vinti lasciando spazio alla creatività dello Spirito che suggerisce le strade da percorrere.
Nelle riflessioni e nelle attività di quest’anno in più occasioni e in contesti diversi ho avvertito forte la consapevolezza che è necessario creare spazi di convivialità per sperimentare la gioia di stare insieme nel Signore e scoprire che siamo appesantiti da tristezza e fatica a causa dell’isolamento e della solitudine, della mancanza di vita fraterna.
Hanno bisogno di esperienze di ascolto e di condivisione i genitori dei bimbi del catechismo, i fidanzati e le giovani coppie; ne hanno bisogno i bambini e i ragazzi, le famiglie e gli anziani. Tutti abbiamo bisogno di non essere lasciati soli, di avere dei compagni di viaggio. Vivere relazioni positive, generate dall’Amore permette di vincere paure e delusioni, fallimenti e tradimenti, come è emerso dalla riflessione su “Formazione alla vita e alla fede”, guidata dal brano dei discepoli di Emmaus. Gesù è al nostro fianco nel cammino, ci accompagna con la Sua Parola, si ferma con noi per spezzare il pane, se vogliamo… e provoca un cambiamento decisivo nel nostro modo di vedere noi stessi, la Chiesa, il mondo. Ci fa correre con entusiasmo verso la comunità dove ci confermiamo a vicenda la presenza di Gesù risorto in mezzo a noi che rianima le nostre relazioni insegnandoci ad amare e perdonare noi stessi e gli altri. E da lì ripartiamo per portare il Vangelo dappertutto.
Abbiamo bisogno di vivere, costruire e proporre la vita fraterna in cui ci sosteniamo reciprocamente, ci aiutiamo a rialzarci e cresciamo come discepolimissionari. Non lasciamoci rubare la fraternità!

Costanza Bosi

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata