Convegno Cei a Salerno: linee guida e vademecum tascabile

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Possiamo partire da una verità che deve essere punto fermo. La nostra fede ha origine nell’incontro con Gesù e in Lui incontriamo tutti i fratelli. Da questo nasce il prenderci cura di chi cammina accanto a noi. Parlare di assistenza ai malati non è un qualcosa da delegare ad altri ma un dovere necessario di tutti coloro che incontrano il Signore”. Con queste parole mons. Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno- Campagna-Acerno, ha salutato l’assemblea del XIII convegno nazionale dei direttori degli uffici diocesani per la pastorale della sanità (Salerno, 13-15 giugno).

Camminare insieme.La pastorale della salute sia sentita come parte organica della pastorale di ogni parrocchia”. È stato l’auspicio di mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e della salute. “La salvaguardia della vita, della dignità umana, tutti gli interrogativi etici legati al progresso della ricerca scientifica sono temi sui cui ci chiama a riflettere la Nota pastorale ‘Predicate il Vangelo e curate i malati’”, ha aggiunto il presule, per il quale “la Nota è stato il momento a partire dal quale i vescovi ascoltandosi e confrontando le diverse esperienze delle diocesi hanno avuto la grande opportunità di coordinarsi e fare sintesi. Così da potersi ritrovare a camminare insieme verso gli stessi obiettivi”. “Il tema del senso della vita si fa acuto nell’uomo sofferente e ferito. Proprio l’Eucaristia ha per la comunità una funzione strategica. Condividere il pane e il vino sono gesti semplici che nascondono in loro il grande mistero della salvezza di Cristo”. Così don Pierangelo Sequeri, docente della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, ha spiegato la forza dell‘Eucaristia per coloro che operano nella pastorale della sanità a fianco dei sofferenti.

Valori guida.Un vademecum tascabile, redatto con un linguaggio chiaro, asciutto, di immediato impatto visivo e capace di evidenziare in maniera sintetica i valori guida e i comportamenti indicati nella nota”. Così don Andrea Manto, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della sanità, ha presentato le linee guida alla Nota pastorale “Predicate il Vangelo e curate i malati”. “L’obiettivo di questo strumento di lavoro operativo – ha spiegato – è favorire un’animazione circolare della pastorale della salute a partire dai due poli principali, che sono i sofferenti e la comunità cristiana”. Don Manto ha sottolineato “l’importanza degli Uffici diocesani per promuovere la formazione degli operatori pastorali e sanitari in modo che “il rapporto tra i sofferenti e ogni forma di comunità può crescere sempre più negli aspetti della cura, della corresponsabilità e di una relazionalità matura e positiva, realizzando così esempi di vita buona del Vangelo”. Il fulcro di una formazione in tal senso deve essere “il sapere, quindi le conoscenze; il saper essere, ovvero le motivazioni; il saper fare, dunque i cambiamenti”.

Individuare le buone pratiche.Ci sono dei bisogni che si esprimono in una domanda e solo in alcuni casi la società dà una risposta. Ma ci sono situazioni in cui il bisogno non si traduce in una domanda, e si tratta proprio degli ultimi, i più sofferenti”, ha evidenziato Michele Tancredi Loiudice, consulente del Tavolo nazionale sanità cattolica. Analizzando gli obiettivi della Nota pastorale, Loiudice ha sottolineato in modo particolare l’importanza della conoscenza della realtà sociosanitaria e pastorale ai fini di individuare buone pratiche. Secondo l’esperto, “la corresponsabilità e l’integrazione sono da incentivare, per evitare che l’assistenza ai malati sia delegata solo ad alcuni operatori pastorali”.

Tradurre in realtà. Giovanni Baglio, membro del gruppo di lavoro “Progetto S.In.O.S.S.I.”, ha presentato i dati del censimento su 14.000 attività socio-sanitarie-assistenziali delle diverse diocesi. “La speranza – ha affermato – è di trasformare questo censimento in anagrafe e restituire alle diverse diocesi le loro attività, riconoscendone i meriti e i limiti da superare”. Il censimento è nato dal desiderio di creare “uno scambio sinergico tra le diverse realtà diocesane e la società pubblica”. Così si è deciso di mettere in campo un sistema di indagini “sulle opere ecclesiali sanitarie e sociali in Italia, che vuole sottolineare lo sforzo di riunire in un quadro coerente le diverse realtà della Chiesa”. “Dal testo al contesto, dal documento al comportamento. La Nota pastorale nella sua dimensione e ricchezza rappresenta una sorta di linee politiche e orientamenti strategici per coloro che operano nella sanità. Ora serve tradurre e localizzare questo testo, portandolo nel contesto delle realtà quotidiane”. È il parere espresso da Tullio Mullas, partner FC Group. “L’obiettivo è indicare comportamenti quotidiani, linee d’azione e piani operativi che devono diventare ricchezza della comunità allargata, del sistema cristiano che opera per la salute nei diversi territori”, ha chiarito Mullas.

A cura di Dayana Ricciardi – (Da Sir 18-6-2011)