“RIFORMA DEL SISTEMA MONETARIO E FINANZIARIO INTERNAZIONALE NELLA PROSPETTIVA DI UN’AUTORITÀ PUBBLICA A COMPETENZA UNIVERSALE”
Dalla presentazione della Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

Presentazione della Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace | ilcantico.fratejacopa.net

Presentazione della Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace | ilcantico.fratejacopa.net

La Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sulla Riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica competenza universale intende proporre una riflessione sulle possibili vie da percorrere – in linea con il più recente magistero sociale dei pontefici – per giungere a politiche ed istituzioni finanziarie e monetarie efficaci e rappresentative a livello mondiale e orientate ad uno sviluppo autenticamente umano di tutte le persone e i popoli. È noto che la Chiesa, allorché interviene a parlare sulla questione sociale, si muove sul piano della sua competenza etica e religiosa. Pertanto, se essa affronta l’attuale crisi del sistema monetario e finanziario non intende addentrarsi in questioni prettamente tecniche, pur non ignorandole.

Il discernimento e la progettualità che essa mette in campo sono frutto della cooptazione di molteplici saperi entro una prospettiva teologico- morale. È così che, nell’analisi, nell’interpretazione e negli orientamenti pratici elaborati, la Chiesa propone un sapere sapienziale, di tipo sintetico, globale, quale quadro etico-culturale che innerva ed orienta la prassi costruttrice e riformatrice secondo l’ispirazione cristiana. In particolare, nelle riflessioni del Pontificio Consiglio viene offerta una rilettura della grave crisi economica e finanziaria in cui ancora siamo immersi, segnalando, tra le altre cause, non solo quelle etiche, ma più specificamente quelle ideologiche. Le vecchie ideologie sono tramontate. Ma ne sono sorte di nuove, non meno pericolose per lo sviluppo integrale della famiglia umana. Esse hanno inciso negativamente sul sistema monetario e finanziario internazionale e globalizzato, provocando diseguaglianze sul piano dello sviluppo economico sostenibile, nonché gravi problemi di giustizia sociale, mettendo a dura prova soprattutto i popoli più deboli.

Si tratta di ideologie neoliberiste, neoutilitariste e tecnocratiche che, mentre appiattiscono il bene comune su dimensioni economiche, finanziarie e tecniche assolutizzate, mettono a repentaglio il futuro delle stesse istituzioni democratiche. Come superare tali visioni e prassi distorte? Muovendo da un nuovo pensiero, da un nuovo umanesimo globale, aperto alla trascendenza, secondo cui il primato dell’essere sull’avere comanda un’etica più «amica della persona», ossia un’etica della fraternità e della solidarietà, nonché la subordinazione dell’economia e della finanza alla politica, responsabile del bene comune. …Le riflessioni del Pontificio Consiglio intendono tratteggiare, sia pure per sommi capi, suggerimenti per la riforma delle attuali istituzioni internazionali, perché siano più autorevoli e democratiche.

Queste devono essere espressione di un accordo libero e condiviso tra i popoli; più rappresentative; più partecipate; più legittimate; più coinvolgenti tutte le società politiche e civili. Devono essere super partes, al servizio del bene di tutti, in grado di offrire una guida efficace e, al tempo stesso, di permettere a ciascun Paese di esprimere e di perseguire il proprio bene comune, secondo il principio di sussidiarietà, nel contesto del bene comune mondiale.
… È da sottolineare che le riflessioni presentate dal Pontificio Consiglio non demonizzano affatto i mercati monetari e finanziari, bensì li considerano un «bene pubblico»: bene fondamentale quindi, ma non bene o fine ultimo.
… Il testo del Pontificio Consiglio mostra, forse, la sua maggiore originalità, allorché cerca di tratteggiare alcune tappe e caratteristiche del cammino da percorrere nella costituzione di un’Autorità pubblica a competenza universale specie con riferimento all’ambito economico e finanziario.
… Preliminare a ciò è soprattutto il recupero del primato della politica sull’economia e sulla finanza. «Occorre – si legge nelle riflessioni qui presentate – recuperare il primato dello spirituale e dell’etica e, con essi, il primato della politica – responsabile del bene comune – sull’economia e sulla finanza. Occorre ricondurre quest’ultime entro i confini della loro reale vocazione e della loro funzione, compresa quella sociale, in considerazione delle loro evidenti responsabilità nei confronti della società, per dar vita a mercati ed istituzioni finanziarie che siano effettivamente a servizio della persona, che siano capaci, cioè, di rispondere alle esigenze del bene comune e della fratellanza universale, trascendendo ogni forma di piatto economicismo e di mercantilismo performativo».

Mario Toso, Segretario Pontificio Consiglio Giustizia e della Pace
La Nota del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace può essere scaricata dal sito www.justpax.it