Note dall’ Incontro con il Vescovo Matteo Zuppi

img80Il 25 marzo 2018, Domenica delle Palme, si è tenuto a Bologna il 3° appuntamento del Ciclo “Seminare speranza nella città degli uomini” promosso dalla Fraternità Francescana Frate Jacopa assieme alla Parrocchia S. Maria Annunziata di Fossolo. L’incontro, molto atteso e partecipato, ha avuto come relatore d’eccezione S.E. Mons. Zuppi per affrontare il tema cruciale del lavoro. L’incontro, che ha visto la presenza anche delle Parrocchie del Corpus Domini e di Nostra Signora della Fiducia, ha avuto luogo nel contesto della Comunità Terapeutica Casa Gianni, che ha nel lavoro uno dei pilastri per liberare dalle tossicodipendenze e per il reinserimento sociale.
Ha salutato i convenuti il Dott. Hazem Cavina, responsabile di Casa Gianni, che ha presentato brevemente le finalità della loro Comunità sottolineando come speranza e futuro abbiano un significativo legame con il lavoro. Ha poi introdotto l’incontro Argia Passoni, a nome della Fraternità in comunione con la Parrocchia, presentando il Ciclo “Seminare speranza nella città degli uomini”. Il tema, dettato dalla necessità di continuare a interrogarci sul come abitare la città per contribuire ad un abitare più umano – ha detto Passoni – ha preso consistenza nel nostro cuore volgendo gli occhi sulla città degli uomini, in questo tempo di svolta epocale in cui assistiamo in molteplici forme ad una assenza di speranza. Una città troppo spesso caratterizzata da violenza e paura che ha bisogno come non mai di speranza e di pace. Sollecitati in questa scelta dalle parole della Lettera Pastorale del Vescovo, dove si ricorda che “la nostra speranza è sempre essenzialmente anche speranza per gli altri, e solo così essa è veramente speranza anche per noi”.
Nei primi due incontri del Ciclo, ha proseguito, sono stati aperti varchi di attenzione su vie di speranza e di futuro. Il primo varco, rispetto al drammatico problema dei migranti e rifugiati, ha visto nella città accogliente un cantiere di pace (Rel. Mons. Mario Toso). La speranza, la fiducia, la pace non sono date dal rinchiudersi nelle mura, escludendo, al contrario sono date dalle relazione, apprendendo nella ricchezza della diversità a trovare strade di convivenza dell’intera famiglia umana. Il secondo incontro, riflettendo sulla cultura dello scarto (Rel. l’economista Paolo Rizzi), ha posto davanti alla necessità di rimettere al centro la persona e la relazione, non le cose, non l’utilitalitarismo che tutto dissacra, interpellando a conversione per passare dall’indifferenza, dalla dissipazione, dall’egoismo, al farsi della fraternità, tenendo conto degli ultimi per prenderci cura del mondo a partire dalla nostra quotidianità. Questo terzo incontro – ha sottolineato Passoni – vuole mettere a fuoco il valore del lavoro per il farsi della persona e della società. A fronte di una mancanza drammatica di lavoro, di una assolutizzazione del profitto e delle trasformazioni in atto, è determinante intraprendere il discernimento su questo tema perchè “diventi preoccupazione centrale di tutta la società” (Papa Francesco a Bologna).
Se si mercifica il lavoro, nullificandone la dignità, si svilisce la persona e la possibilità di un effettivo progresso solidale dell’umanità. Come ci ha ricordato la recente Settimana Sociale, solo se il lavoro sarà “libero, creativo, partecipativo, solidale” sarà posto al servizio della pace e del bene comune della famiglia umana, rigenerando speranza. È la grande sfida che ci attende.
“Ci affidiamo alla Sua parola, Eccellenza, – ha concluso A. Passoni – per essere illuminati in questo percorso di conversione e di mobilitazione all’impegno. La testimonianza che sempre ci dona nel prendersi a cuore le sorti della città, e in particolar modo con il Patto “Insieme per il lavoro”, è segno efficace di una speranza da costruire nella interazione tra istituzioni, società civile e comunità ecclesiale”.
Alla parola penetrante del Vescovo Zuppi che ci ha richiamato ad essere non speculatori, ma seminatori di speranza (vedasi articolo a seguire) ha fatto seguito un breve ma significativo dialogo e le conclusioni a cura del Parroco Don Stefano Culiersi, che, dopo aver ringraziato il Vescovo per le parole incoraggianti, si è soffermato sull’immagine della semina “Sia chi semina, sia chi raccoglie gioiscono insieme”. Nella prospettiva consolante della condivisione, ha detto Don Culiersi, penso alle nostre Parrocchie dentro questa città degli uomini impegnate in questa semina.
“Noi siamo in questo mondo intossicato, respiriamo la stessa aria, quell’aria che ci rende tutti un po’ speculatori, desiderosi di realizzare subito qualche risultato.
Respirando la stessa aria siamo parte di questa città, abbiamo le stesse venature anche negative, però mi piace pensare che le nostre Parrocchie in questa zona possano essere filtro per quest’aria, capaci di caricarsi anche del male presente e del peccato, con mitezza, ma per restituire con le buone prassi, con la fiducia nel futuro, un’aria più pulita da condividere insieme nella nostra città”.

ndr