Continua sul tema del “seminare speranza” la collaborazione con gli amici ospiti della Comunità Terapeutica “Casa Gianni” che, dopo aver preso in considerazione la parola “speranza” (cf Il Cantico on line di maggio 2018), nell’ultimo mese hanno messo al centro del loro Laboratorio la parola “solidarietà”.
“SE BENE FAI, BENE TROVI”
Se fossimo tutti egoisti e ognuno pensasse al suo bene, non solo la società, ma tutto il pianeta terra, sarebbe finito molto più velocemente. Infatti la solidarietà, il bene reciproco e l’empatia, sono i sentimenti e le azioni che ci aiutano a vivere e, per alcuni, a sopravvivere.
Ogni giorno nel mondo nascono circa 150.000 persone. Alcuni di loro sono più fortunati e nascono in famiglie che possono loro offrire una vita decente. Alcuni nascono in posti dove possono crearsi un’esistenza moderata ed equilibrata man mano che passano gli anni. Altri nascono invece in posti dove la vita non è come la vediamo o l’abbiamo vissuta noi, ma sono posti dove la vita quotidiana è una continua guerra, dove l’acqua è un lusso e il cibo è un paradiso.
Senza dover per forza fare differenze di etnie e colore, ci sono persone che ogni giorno fanno delle raccolte di prodotti, alimentari e non, per aiutare queste persone che non hanno alcuna colpa per il posto in cui sono nati o per le patologie che la vita ha riservato loro. Per aiutarli a sentire la vita un po’ più vicina e intensa, per dargli la sensazione di poter smettere di combattere anche solo per un attimo, per sentire che abitano in una comunità dove, oltre ai profitti ed alla cattiveria, esistono anche delle cose positive, la soluzione è non farli sentire soli o isolati, ma con la solidarietà trovare idee ed azioni a supporto della loro esistenza.
Per far sì che una persona sia felice non c’è bisogno di regalarle una fortuna. A volte basterebbe anche qualcosa che da molti potrebbe essere considerata inutile, ma per alcuni è fondamentale.
Piccoli gesti di buona volontà, danno un nuovo inizio, un sorriso e meno sofferenze per qualcuno.
Potremmo anche considerare il fatto che facendo un bene oggi, un domani può ritornare a noi sotto altre forme e la presunta sicurezza con cui a volte affrontiamo la vita, non deve farci dimenticare che non siamo assicurati mai abbastanza su tutto quello che può accadere e il dire “tanto a me non capita” potrebbe essere un grosso errore.
“Se bene fai, bene trovi” è un comune insegnamento. La solidarietà è un atteggiamento e un comportamento che dovrebbe essere attuato tutti i giorni, perché più si applica più torna indietro.
Sarebbe meglio se tanti di noi iniziassero a fare del bene e ad aiutarsi gli uni con gli altri perché la vita è talmente breve e variabile che dovremmo impiegare il nostro tempo in maniera più costruttiva, se vogliamo ottenere risultati per noi e per le persone che abbiamo attorno.
Non possiamo essere certi di cosa accadrà ma, sicuramente, sarebbe un buon investimento per il benessere comune del futuro.
SOLIDARIETÀ E RISPETTO RECIPROCO
Nella vita di tutti i giorni ognuno di noi, almeno una volta al giorno, potrebbe essere solidale nei confronti del prossimo con piccoli gesti, piccole accortezze che però potrebbero fare la differenza per le persone a cui li indirizziamo. Dall’aiutare gli anziani ad attraversare la strada con la spesa, all’offerta di una monetina quando vediamo i più bisognosi, possiamo essere solidali in migliaia di modi, anche nei confronti del nostro pianeta, facendo la raccolta differenziata, non buttando rifiuti a terra e non sprecando le risorse inutilmente.
Possiamo applicare la solidarietà veramente su molti aspetti della vita di tutti i giorni ed è anche una forma di rispetto che abbiamo nei confronti di noi stessi e del prossimo.
Dovremmo porci sempre come domanda “ma se ci fossi io dall’altra parte?”. Questo ci dovrebbe far riflettere molto sulla motivazione e determinazione nell’aiutare gli altri. Purtroppo, per l’epoca e il mondo in cui viviamo, si sta perdendo molto come obiettivo l’aiuto reciproco e si pensa sempre troppo a sé stessi o comunque a una cerchia ristretta di persone, che è quasi sempre quella vicina a noi o di cui facciamo parte. Ma questo automatismo ci può portare solo in una direzione, cioè a distruggerci piano piano con le nostre stesse mani ed è triste perché di potenziale ne abbiamo.
Inoltre credo che si ottengano grandi soddisfazioni a sapere di aver fatto del bene a qualcuno che ha bisogno. Ci farebbe onore.
Credo che ognuno di noi, un domani, potrebbe aver bisogno di un aiuto perciò essere solidali nei confronti di chi ha bisogno è un gran valore che ognuno di noi, chi più chi meno, dovrebbe solo sviluppare e coltivare.