DOCUMENTO FINALE

cantico-ago2014-p-21Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace esprime la propria riconoscenza agli esperti e accademici riunitisi presso la Pontificia Accademia delle Scienze i giorni 11 e 12 luglio, per discutere delle urgenti questioni in merito ad una economia più inclusiva e alla gestione del bene comune.
Papa Paolo VI esortò i fratelli nell’episcopato e le comunità cristiane ad individuare, tramite il“dialogo con gli altri fratelli cristiani e con tutti gli uomini di buona volontà – le scelte e gli impegni che conviene prendere per operare le trasformazioni sociali, politiche ed economiche che si palesano urgenti e necessarie in molti casi“ (Octogesima Adveniens § 4). Questo è esattamente ciò che ci siamo prefissati di fare durante le sessioni di questo fine settimana.
In particolare, in accordo con quanto detto da Papa Francesco, non si comprendere la Buona Novella di Gesù Cristo, il Vangelo della dignità e della fratellanza, della giustizia e della pace, se prima non si è consapevoli della vera povertà, e si volta le spalle, ad esempio, allo scandalo dell’esclusione, o si coltiva l’illusione che la situazione possa risolversi da sola (cf. Evangelii Gaudium, § 54). Al contrario, è solo rimettendo l’essere umano al centro dell’economia e della politica e facendo partecipare i poveri, che la povertà potrà essere eliminata e il pianeta salvaguardato.
Noi partecipanti siamo lieti di proporre, come frutto delle nostre discussioni, insieme a quanti desiderino aggiungere il proprio nome, la seguente dichiarazione finale come espressione delle nostre preoccupazioni e del nostro impegno.

OLTRE LA GLOBALIZZAZIONE DELL’INDIFFERENZA: VERSO UN’ECONOMIA PIÙ INCLUSIVA A fronte dei numerosi problemi irrisolti, fatti emergere dalla crisi finanziaria, e la perdurante incapacità di mettere fine alla povertà endemica, ci siamo trovati in sostanziale accordo sul fatto che, come comunità di essere umani, dobbiamo recuperare la nostra bussola morale e riesaminare gli assunti della nostra teoria economica al fine di renderla più realistica e fondata su una visione più completa dell’essere umano e del mondo.
La creazione di posti di lavoro, il miglioramento dell’assistenza sanitaria e tanti altri sono i benefici portati dall’economia di oggi. Il lato positivo della globalizzazione ha il potere di mettere insieme le persone, ciò nonostante, molte di loro fanno esperienza di una grave perdita dei valori morali nella vita politica ed economica. Inoltre, al significato e agli strumenti della nostra economia, come il denaro, viene data più importanza che non al fine proprio dell’economia stessa, che ha come scopo quello di sostenere la vita buona della comunità degli uomini. Allo stesso modo, gli esseri umani vengono spesso trattati come mezzo per dei fini economici e non come vera ragione dell’attività economica. L’esperienza dell’impresa sociale dimostra che le persone sono in grado di attivarsi creando proprie imprese e lavoro proprio per assicurarsi, così, un futuro. E’ necessario mettere le persone e il loro benessere al centro della nostra vita economica e politica.
Un sistema economico è come un ambiente naturale: esso richiede la diversità per rafforzare la propria resilienza, di conseguenza, noi riconosciamo il contributo portato all’economia da parte di diversi attori, in particolare, donne e lavoratori agricoli, e sosteniamo lo sviluppo continuo di tante forme organizzative diverse (imprese a scopo di lucro, cooperative, entità produttive senza scopo di lucro, banche ed imprese etiche o sostenibili, imprese sociali etc.). Esse contribuiscono alla produzione sia di capitale sociale, che di valore economico come espressione di democrazia economica e per la realizzazione dell’essere umano.
Si deve impedire che regolamenti inadeguati arrechino danno a questa “bio-diversità“.
Sulla base di tale visione condivisa dell’essere umano e degli elementi centrali sui quali si deve fondare il nostro pensiero economico, ci troviamo in accordo sulle riforme in atto dell’economia globale e del sistema finanziario in particolare, ma anche sul fatto che esse debbano andare molto più avanti. E’ altrettanto importante sottolineare che nessuna riforma strutturale, volta ad una maggiore inclusione, può riscontrare un successo sostanziale senza che ci sia una conversione del cuore. Senza recuperare la virtù della gratuità e la volontà di esprimere giudizi fondati su principi morali, che guidino anche le nostre azioni, nessuna riforma strutturale potrà mai avere risultati positivi. In base a tali premesse, noi avalliamo fortemente e ci assumiamo l’impegno di sostenere le seguenti riforme, per il raggiungimento di una economia più inclusiva:
1. L’adozione di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ambiziosi e inclusivi, centrati sulla dignità umana e di un nuovo accordo globale sul clima nel 2015. Essi, oltre all’importanza che rivestono in sé, costituiscono anche opportunità uniche per stimolare le istituzioni mondiali ad essere più efficienti. Così facendo, avremo la possibilità di sradicare la povertà, di sostenere la tutela dei lavoratori, gli standard di qualità ambientale, le entrate fiscali, i regolamenti finanziari e faremo fronte alla disuguaglianza.
2. Le trattative multilaterali guidate dall’OCSE/G20 sullo Scambio Automatico di Informazioni Fiscali, sull’Erosione della Base Imponibile e del Trasferimento degli Utili (BEPS), e affrontando la questione del “troppo grande per fallire” nel sistema internazionale bancario. Allo stesso modo, facciamo appello al G20 affinché diventi più ambizioso ed esplicito riguardo alla struttura etica che informa le sue deliberazioni, con profitto per il miglioramento della sua legittimazione.
3. L’educazione ad una cultura finanziaria, l’inclusione finanziaria e la protezione finanziaria del consumatore, fornendo ai gruppi più vulnerabili gli strumenti necessari per avere accesso alla finanza in maniera più semplice, per utilizzare efficientemente i servizi finanziari, per fare scelte finanziarie più consapevoli ed essere protetti contro gli effetti delle pratiche commerciali sleali. Noi siamo a favore della creazione di banche per i poveri.
4. La lotta alla persistente e crescente disoccupazione strutturale, giovanile e non, la mancanza di sicurezza e di protezione per i lavoratori del settore agricolo e di quello informale sono piaghe che affliggono tutto il mondo. E’ assolutamente necessario che i politici intraprendano azioni serie al fine di promuovere l’accesso a lavori dignitosi e di qualità a tutti i livelli sociali, per una educazione che sviluppi le competenze. Questi due fattori sono entrambi necessari per la vita e la dignità dell’uomo.cantico-ago2014-p-22
5. Le varie iniziative dell’ONU e della società civile al fine di combattere, in particolare, il lavoro minorile, le discriminazioni nei confronti delle donne, la tratta degli esseri umani, il crimine internazionale, la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco.
Infine, noi crediamo, in base alle trasformazioni che stanno già avvenendo sotto i nostri stessi occhi, che la partecipazione attiva dei cittadini alle loro azioni in campo economico e delle società in linea con la responsabilità sociale e ambientale, sia di fondamentale importanza per spostare l’ago della bilancia verso il bene, e che le regole debbano essere create per stimolare lo sviluppo delle virtù civici e sociali. In conclusione, il Santo Padre ci ha esortati a resistere alla cultura dello scarto: “E quando l’uomo non è al centro, c’è un’altra cosa al centro e l’uomo è al servizio di quest’altra cosa”.

Città del Vaticano, 12 luglio 2014

1. Card. Peter K.A. Turkson, Presidente
2. Mons. Mario Toso, Segretario
3. Dr. Flaminia Giovanelli, Sotto-Segretario
4. Rev. Prof. Helen ALFORD
5. Mr. Bertrand BADRÉ
6. Rev. Fr. Paulo C. BARAJAS GARCIA
7. Prof. Leonardo BECCHETTI
8. Prof. Simona BERETTA
9. Ms. Laura BERRY
10. Mr. Peter BRABECK-LETMATHE
11. Prof. Luigino BRUNI
12. Ms. Winnie BYANYIMA
13. Prof. Michel CAMDESSUS
14. Dr. Mark J. CARNEY
15. Ms. Celine CHARVERIAT
16. Mr. Paolo CONVERSI
17. Mr. Renato CURSI
18. Mr. Enzo CURSIO
19. Rev. Dr. Michael CZERNY
20. Prof. Partha DASGUPTA SARATHI
21. Ms. Marike DE PEÑA Agosto Speciale
22. Prof. Séverine DENEULIN
23. Ms. Amira ELMISSIRY
24. Hon. Amb. Francesco Paolo FULCI
25. Mr. Juan GRABOIS
26. Dame Pauline GREEN
27. Lord Brian GRIFFITHS
28. Mr. José Ángel GURRÍA
29. Prof. André HABISCH
30. Dr. Heinz HÖDL
31. Mr. Steve HOWARD
32. Hon. Amb. Monica JIMENEZ DE LA JARA
33. Dr. Donald KABERUKA
34. Ms. Lamia KAMAL-CHAOUI
35. Dr. Steve KAYIZZI-MUGERWA
36. Dr. Mukhisa KITUYI
37. Dr. Kalpana KOCHHAR
38. Prof. Huguette LABELLE
39. Mr. Pascal LAMY
40. Mr. José Ignacio MARISCAL TORROELLA
41. Rev. Fr. Pierre MARTINOT-LAGARDE
42. Hon. Amb. John McCARTHY
43. Mr. Curtis McKENZIE
44. Prof. Branko MILANOVIĆ
45. Ms. Amina MOHAMMED
46. Mr. Moussa Djibril MOUSSA
47. Rev. Msgr. Bernard MUNONO
48. Rev. Msgr. Osvaldo NEVES DE ALMEIDA
49. Ms. Chisom OKECHUKWU
50. Ms. Ngozi OKONJO-IWEALA
51. Rev. Msgr. Paul PHAN VAN HIEN
52. Dr. Philipp ROESLER
53. Mr. Michel ROY
54. Dr. Onno RUDING
55. Prof. Jeffrey SACHS
56. Bp. Marcelo SÁNCHEZ SORONDO
57. Mr. Kartikey SHIVA
58. Dr. Vandana SHIVA
59. Mr. José Maria SIMONE
60. Mrs. Livia STOPPA
61. Dr. Jomo SUNDARAM
62. Mr. Raymond TORRES
63. Mr. Tebaldo VINCIGUERRA
64. Ms. Tamara VROOMAN
65. Prof. Mohammad YUNUS
66. Prof. Stefano ZAMAGNI
67. Rev. Dr. Augusto ZAMPINI