Papa Francesco a Bari: Giornata di preghiera per la pace in Medio Oriente

Il Pontefice ha incontrato tutti i leader religiosi delle Chiese Orientali alla Basilica di San Nicola, santo venerato dai cristiani d’Occidente e d’Oriente Si tratta di un evento storico: tutte le chiese cristiane, non solo cattoliche, riunite alla ricerca di percorsi di pace.

Ai popoli del Medio Oriente: vi siamo vicini –
img88 (7)“Vi siamo vicini”, ha esordito il Papa rivolgendosi ai “popoli e alle molte persone che vivono situazioni di grande sofferenza”. Francesco ha ringraziato i fedeli giunti al Lungomare di Bari, “città dell’incontro, città dell’accoglienza”. “Qui contempliamo l’orizzonte e il mare e ci sentiamo spinti a vivere questa giornata – ha detto Francesco – con la mente e il cuore rivolti al Medio Oriente, crocevia di civiltà e culla delle grandi religioni monoteistiche”. La tradizione di fede di queste terre, dove il cristianesimo è nato, “è un tesoro da custodire con tutte le nostre forze, perché in Medio Oriente ci sono le radici delle nostre stesse anime”, ha sottolineato il Pontefice.

Basta alle occupazioni di terre che lacerano i popoli!
– Basta ai tornaconti di pochi sulla pelle di molti – ha detto ancora il Santo Padre nel suo appello per costruire la pace in Medio Oriente. Basta alle occupazioni di terre che lacerano i popoli. Basta al prevalere delle verità di parte sulle speranze della gente! Basta usare il Medio Oriente per profitti estranei al Medio Oriente!».
E ancora: “La guerra è la piaga che tragicamente assale questa amata regione. Ne è vittima soprattutto la povera gente. Pensiamo alla martoriata Siria. La guerra è figlia del potere e della povertà, si sconfigge rinunciando alle logiche di supremazia e sradicando la miseria», ha concluso il Papa.

No a indifferenza che uccide
– “Preghiamo” per la pace che i “potenti in terra non sono ancora riusciti a trovare” ha detto il Papa nella preghiera a Bari. “Sia pace: è il grido dei tanti Abele di oggi che sale al trono di Dio. Per loro non possiamo più permetterci, in Medio Oriente come ovunque nel mondo, di dire: Sono forse io il custode di mio fratello? L’indifferenza uccide, e noi vogliamo essere voce che contrasta l’omicidio dell’indifferenza. Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze”.
Sulla “splendida regione” del medio Oriente “si è addensata, specialmente negli ultimi anni, una fitta coltre di tenebre: guerra, violenza e distruzione, occupazioni e forme di fondamentalismo, migrazioni forzate e abbandono, il tutto nel silenzio di tanti e con la complicità di molti”, ha detto Bergoglio. “Il Medio Oriente è divenuto terra di gente che lascia la propria terra. E c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perché un Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente”.

Pace per Gerusalemme: amata da Dio, ferita dagli uomini
– Una preghiera a Dio per la pace a Gerusalemme: “Imploriamolo in modo particolare per Gerusalemme, città santa amata da Dio e ferita dagli uomini, sulla quale ancora il Signore piange: Su te sia pace!” è stata l’invocazione del Pontefice che ha pregato per la pace anche “per i fratelli che soffrono e per gli amici di ogni popolo e credo”.

Tendere sempre la mano senza cercare il proprio interesse
– I cristiani “sono luce del mondo non solo quando tutto intorno è radioso, ma anche quando, nei momenti bui della storia, non si rassegnano all’oscurità che tutto avvolge e alimentano lo stoppino della speranza con l’olio della preghiera e dell’amore”, ha detto il Papa. “Perché, quando si tendono le mani al cielo in preghiera e quando si tende la mano al fratello senza cercare il proprio interesse, arde e risplende il fuoco dello Spirito, Spirito di unità, Spirito di pace”.