Nelle Quattro Tempora celebrate fin dai primordi della Chiesa Apostolica e che segnano l’inizio delle quattro stagioni, si domanda al Creatore di benedire i frutti del raccolto o la semina che si sta per effettuare e lo si ringrazia per i doni della terra “la quale ne sustenta et governa”, dice S. Francesco, vedendo in “sora nostra matre terra” la figura di Dio Madre che ci nutre e ci dà vita.
Questi quattro tempi sono figura di un itinerario spirituale di crescita personale e comunitaria a cui possiamo dare il nome di conversione, indispensabile per poter riconoscere nei frutti della terra i doni che Dio elargisce a tutta la famiglia umana sia in senso fisico che spirituale per alimentare in noi i germogli di una vita destinata ad essere piena ed eterna. Così come i frutti della terra, anche le virtù vanno accolte come un dono di Dio. Il cammino penitenziale di una vita virtuosa è “graduale” e scandito in tappe, per aiutarci ad apprendere nuovamente a ringraziare il Signore per tutti i suoi doni e per aiutarci a sentirci investiti del delicato compito di custodirli rispettando il progetto originario del Creatore, senza volerci sostituire a Lui.

A partire dal Tempo del Creato 2022 camminiamo nell’anno celebrando le Tempora, con la preghiera personale, la preghiera liturgica e col digiuno, per alimentare il cambiamento interiore, la conversione quotidiana che sostiene la revisione dei nostri stili di vita.

Invochiamo il Signore perché ci doni l’Umiltà, per seguire l’esempio di Gesù che si è fatto piccolo per amore, si è annullato per “innalzare” noi, facendosi nostro fratello.

Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,12-15).

Convertiamoci all’umiltà rinunciando alla pretesa di appartenere solo a noi stessi, rispondiamo con fiducia all’invito a farci piccoli per amore, a inginocchiarci ai piedi dei nostri fratelli e sorelle per lavarli e servirli.

In questo tempo di primavera, accogliendo dal Signore il dono dell’ UMILTA’, invocato nella preghiera, ci impegniamo
• a ringraziarlo della nostra piccolezza che ci permette un incontro vero e sincero con Lui, i fratelli e le sorelle, e tutte le creature
• a chiedere al Signore aiuto e forza nella lotta contro ogni forma di indifferenza
• ad accogliere come un Suo dono i fratelli e le sorelle che pone sulla nostra strada per metterci alla pari dei nostri fratelli e sorelle, servendoci reciprocamente e imparare insieme ad aver cura di far crescere relazioni fraterne nei nostri ambienti, nelle nostre città.

AZIONE: Evitiamo la mormorazione che provoca divisione. Accettiamo una umiliazione ricevuta per vincere la superbia. Prendiamoci cura del discernimento fraterno alla luce della Parola di Dio e della Dottrina Sociale della Chiesa per cercare vie di fraternità e di pace nei contesti in cui viviamo e aprirci insieme alle dimensioni della fraternità universale che il Signore ha posto nel cuore di tutti.

Nel passaggio da una tappa all’altra delle Tempora verranno proposte occasioni di approfondimento alla luce delle Encicliche “Laudato si” e “Fratelli tutti” per accompagnare la nostra risposta al dono del creato, casa comune dell’unica famiglia umana.

Fraternità Francescana Frate Jacopa

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata