Nelle Quattro Tempora celebrate fin dai primordi della Chiesa Apostolica e che segnano l’inizio delle quattro stagioni, si domanda al Creatore di benedire i frutti del raccolto o la semina che si sta per effettuare e lo si ringrazia per i doni della terra “la quale ne sustenta et ªªgoverna”, dice S. Francesco, vedendo in “sora nostra matre terra” la figura di Dio Madre che ci nutre e ci dà vita.
Questi quattro tempi sono figura di un itinerario spirituale di crescita personale e comunitaria a cui possiamo dare il nome di conversione, indispensabile per poter riconoscere nei frutti della terra i doni che Dio elargisce a tutta la famiglia umana sia in senso fisico che spirituale per alimentare in noi i germogli di una vita destinata ad essere piena ed eterna. Il cammino penitenziale di una vita virtuosa è “graduale” e scandito in tappe, per aiutarci ad apprendere nuovamente a ringraziare il Signore per tutti i suoi doni e per aiutarci a sentirci investiti del delicato compito di custodirli rispettando il progetto originario del Creatore, senza volerci sostituire a Lui.

A partire dal Tempo del Creato 2023 camminiamo nell’anno celebrando le Tempora, come preghiera personale, preghiera liturgica e anche digiuno, per annunciare il bisogno della salvezza con tutto noi stessi e alimentare il cambiamento interiore, la conversione quotidiana, per camminare nella via maestra della “com-passione”.

Invochiamo il Signore perché aiuti ognuno di noi a rinnovare il rapporto con se stesso per essere “immagine e somiglianza di Dio”, vivere da creature, figli dell’unico Padre.

Mettiamo fine all’idea di un essere umano autonomo, onnipotente e illimitato, e ripensiamo noi stessi per comprenderci in una maniera più umile e più ricca. (Papa Francesco, Laudate Deum 68)
L’essere umano mortale per definizione, pensando di travalicare ogni limite in virtù della tecnica, rischia, nell’ossessione di voler controllare tutto, di perdere il controllo su sé stesso; nella ricerca di una libertà assoluta, di cadere nella spirale di una dittatura tecnologica. Riconoscere e accettare il proprio limite di creatura è per l’uomo condizione indispensabile per conseguire, o meglio, accogliere in dono la pienezza. (Papa Francesco, Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2024)
In questo tempo di estate ci impegniamo
– a trasformare i nostri cuori per comprenderci in maniera più umile e ricca, da figli e fratelli;
– ad abbracciare la vera libertà, la libertà che ha il senso del limite;
– a svuotarci dai nostri idoli per divenire dimora dello Spirito del Signore;
– ad accettare il nostro essere creature, pienamente felici se in relazione con il Creatore;
– a vivere la povertà di spirito come un dono che ci permette relazioni autentiche con il Signore, con i fratelli e le sorelle e con tutte le creature.

AZIONE
Nella preghiera chiediamo la forza e il sostegno per lottare contro gli idoli che riempiono il nostro cuore. Diamo spazio alla Parola di Dio per comprendere noi stessi nella verità e riconoscere il nostro io obeso.
La povertà evangelica di S. Francesco ci testimonia che la povertà per amore è finalizzata ad assumere gli stessi sentimenti di Cristo, prendendosi cura del mondo secondo la volontà del Signore, autore di ogni dono.
Ognuno di noi è dotato di una molteplicità di risorse e talenti: aiutiamoci in famiglia e nella comunità con la preghiera e il discernimento ad orientare tutto al servizio della dignità di ogni uomo per costruire un vivere veramente umano.
Incontriamo i poveri e impariamo da loro a crescere nell’essenzialità per liberarci da ogni desiderio di possesso.
Non lasciamoci dominare dalla tecnologia; con responsabilità prestiamo attenzione alle sfide del suo sviluppo e alle opportunità a favore della pace e della fraternità.
In ogni circostanza usiamo la nostra intelligenza, dono di Dio, per fare il bene!

Nel passaggio da una tappa all’altra delle Tempora verranno proposte occasioni di approfondimento alla luce delle encicliche “Laudato si”, “Fratelli tutti” e dell’esortazione apostolica Laudate Deum, per accompagnare la nostra risposta al dono del creato, casa comune dell’unica famiglia umana.

Fraternità Francescana Frate Jacopa

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata