Assemblea della Consulta delle Aggregazioni laicali di Bologna

img148Il 18 febbraio 2017 si è tenuta l’Assemblea della Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Bologna, alla quale partecipiamo anche noi come Fraternità Francescana Frate Jacopa.
La Consulta è un organismo costituito per creare una più stretta collaborazione tra le varie realtà associative e la chiesa locale con il suo Vescovo. È un momento importante per ascoltare la parola del Vescovo e capire quale contributo di servizio possiamo dare, ognuno per la propria parte, alla Chiesa Diocesana.
Nella relazione di apertura il Vescovo Matteo Zuppi ha ripreso alcuni temi del cammino che come comunità stiamo vivendo in questo anno di Congresso Eucaristico Diocesano.
Il Congresso, iniziato al termine dell’anno Giubilare della misericordia, ha come tema conduttore: “Voi stessi date loro da mangiare – Eucaristia e Città degli uomini” che prende come riferimento il brano del Vangelo di Matteo 14,13-21, dove il Signore si commuove per la folla ed insegna a tutti a rispondere alla fame di tanti.
Ma ascoltando l’intervento cogliamo alcuni passaggi significativi.
Eucaristia e città degli uomini, comunione e missione, intimità e uscita, questo è un anno di grazia per la Chiesa di Bologna. Colui che si dona a noi come nutrimento ci insgna a essere noi stessi cibo di amore per gli altri.
L’Eucaristia è un pane per la moltitudine, per ‘tutti’ perché ci apre al mondo. Come nuova ed eterna alleanza entra nell’oggi al presente, ma ci apre al domani, al futuro, ci aiuta a capire i segni dei tempi per non restare attaccati al passato, alle cose sicure e giuste.
La ‘Folla’ è importante per la Chiesa, senza di essa la Chiesa stessa diventerebbe un Club e Gesù un fornitore di benessere. La folla è affamata, ma non chiede il pane, è la commozione e la misericordia di Gesù che ci spinge a dare loro da mangiare. È una consapevolezza nuova. Gesù ci invita ad un cammino di apertura che parte dalla nostra debolezza per superare la tentazione di chiuderci, di tenerci il pane per paura, per prudenza, per conservarlo.
Ci viene chiesto di essere una Chiesa in uscita. L’uscita comporta movimento, cammino, non ricercare prima tutte le risposte per agire poi, ma trovarle in itinere. Tutti i nostri piani e programmi e strategie spesso servono solo all’autoreferenzialità, È la commozione e la misericordia verso la miseria della folla affamata che deve spingerci a farcene carico. La folla non chiede, anzi spesso è antipatica, pericolosa, opportunista, a fronte di questo viene istintivo un atteggiamento di difesa ricercando un’identità che spesso è di chiusura verso gli altri o contro gli altri.
Ma Gesù ci insegna che siamo noi i custodi dei nostri fratelli e ce ne sarà chiesto conto. Dobbiamo essere nel mondo, ma non del mondo, dobbiamo avere simpatia, parlare con tutti perchè la Grazia del Signore raggiunga i cuori. È solo uscendo che si comprende come il mondo minaccioso è in realtà una messe che aspetta.
Ma anche noi abbiamo una responsabilità verso questa messe che aspetta gli operai.
Come associazioni ci viene chiesto un impegno di servizio e responsabilità. “Voi siete laici, siete indispensabili, non è pensabile una Chiesa clericale” – ha detto il Vescovo –. Non si tratta di redistribuzione interna, ma di rispondere con responsabilità alla domanda della folla.
Le varie realtà sono diverse per storia e sensibilità. Spesso si è perso tanto tempo in discussioni autoreferenziali dovute a diffidenze, protagonismi, presunzioni, relative a questioni ideologiche, virtuali, più di definizione che di vita.
Ora la Consulta deve essere aperta, non è una competizione tra aggregazioni, ma uno strumento di comunione ed Eucaristia. È in questo spirito di servizio e di comunione che le Aggregazioni Laicali possono svolgere un importante ruolo nella Chiesa.
Le associazioni, non essendo riconducibili ad un territorio, ma agendo e operando in una dimensione più ampia, possono essere di grande aiuto nell’interagire con le parrocchie. Là dove le parrocchie insistono su un determinato territorio, una buona dialettica con le associazioni, può riportarle a rapportarsi con il ”vasto mondo” impedendo di chiudersi.
Come Fraternità Frate Jacopa ci sentiamo rincuorati a proseguire nel cammino intrapreso. Già da diversi anni stiamo operando in questa direzione, ponendoci al servizio di varie realtà parrocchiali. Cerchiamo di portare, nello specifico della spiritualità francescana, una divulgazione e un approfondimento della Dottrina Sociale della Chiesa, sperando di creare una maggior sensibilità sui temi che stanno a cuore al Santo Padre, soprattutto per guardare con occhi nuovi il mondo che ci circonda, con occhi di cura, per apprendere insieme nella comunione ad abitare la terra, le relazioni, la città con cuore misericordioso.

Alfredo Atti