Appunti dall’ Incontro della Consulta delle Aggregazioni laicali di Bologna
col Vescovo Matteo Zuppi

zuppu boIl 20 Febbraio siamo stati invitati all’Assemblea della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali. È stata una giornata importante per la presenza, per la prima volta, del nostro Vescovo Matteo Zuppi.
C’era attesa per conoscere le sue indicazioni sul ruolo dei movimenti e aggregazioni laicali nel servizio alla Chiesa locale.
Nelle suo intervento ha toccato vari punti sul ruolo e sulla modalità di impegno nella realtà Diocesana. Unire assieme varie realtà associative è molto importante – ha esordito Mons. Zuppi –, non per creare una “centrifuga” dei vari carismi, ma per mettere al servizio della Chiesa, ognuno con la propria specificità, i vari doni. Riferendosi alla Consulta ha poi sottolineato come essa non sia “un condominio” o un luogo di competizione, in cui ognuno cerca di prevalere sugli altri, bensì una opportunità di relazionarsi in un reciproco rispetto e servizio.
Nelle associazioni, oltre ad un particolare carisma, è più facile sperimentare un maggiore “tasso di comunità”. Questa peculiarità può essere già un servizio prezioso nei confronti delle parrocchie. Si è ben compreso dalle parole del Vescovo come sia necessario aprirsi e relazionarsi tra parrocchie e aggregazioni.
Il rischio oggi è quello di chiudersi in un “club” e di auto-referenziarsi. A volte corriamo il rischio di tenere il nostro carisma “in bottiglia”, chiudendoci, poi ci chiediamo perché non cresciamo, perché molte realtà invecchiano e non hanno ricambio. Dobbiamo ‘buttare di nuovo le reti’ – ha proseguito il Vescovo.
Per fare questo occorre riprendere la passione per l’impegno, uscire, confrontarsi con gli ambienti, riscoprire il gusto del dialogo e dell’incontro soprattutto nelle periferie. Dobbiamo fare i conti con la realtà, senza deprimerci né pensare a grandi strategie da “generali sconfitti”.
Il ruolo dei laici è molto importante, dobbiamo impostare un nuovo modo di relazionarci con il clero, un rapporto di dialogo e comunione senza confusione dei ruoli (i preti non sono i “tappabuchi” di certe situazioni), occorre attuare il Concilio.
Dobbiamo guardare assieme il mondo sapendo che “Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano” come ci ricorda il motto del nostro Vescovo.
In questo contesto Mons. Zuppi ha richiamato tutti alla collaborazione e a sostenerci e confortarci a vicenda.
L’incontro con le periferie, con i poveri con gli ultimi deve essere la direzione verso cui andare, riscoprire la gioia, il bello: il gusto dell’incontro, senza giudicare, è già di per sé fecondo. È da qui che nascono le sfide e i programmi.
A conclusione, come metodologia, ha richiamato tutti a vivere lo spirito della “Evangelii Gaudium” come già auspicato anche dal Santo Padre al Convegno Ecclesiale di Firenze.
Le parole del nostro Vescovo ci hanno dato conforto e speranza nel cammino che come Fraternità Frate Jacopa stiamo cercando di compiere.
La strada che abbiamo intrapreso, di porci al servizio della Chiesa locale nello spirito di S. Francesco, ci vede già impegnati in varie Parrocchie. In questo ambito cerchiamo di rendere disponibili quei doni che il Signore ci ha dato. Portare lo spirito di fraternità attraverso il servizio e creare relazioni nuove che aprano le nostre comunità all’esterno è un compito che ci siamo dati.
L’approfondimento, assieme a varie Parrocchie, dei documenti della Chiesa come l’“Evangelii gaudium” o la “Laudato si’” va nella direzione di lavorare per creare una sensibilità nuova crescendo insieme come Chiesa in uscita.
Contestualmente il servizio alla Caritas, in cui molti di noi sono presenti in varie realtà, permette quell’incontro con gli ultimi che è scuola di relazione e di fraternità.
Accogliamo le parole del Vescovo non solo come un auspicio, ma come una consegna per un cammino di relazioni rinnovate e di collaborazione fraterna anche con le altre realtà diocesane.

Alfredo Atti