Scuola di Pace in Sicilia
La Scuola di Pace, promossa dalla Fraternità Francescana e dalla Cooperativa Sociale Frate Jacopa, anche quest’anno ha fatto tappa in Sicilia dal 28 al 30 aprile toccando le città di Taormina (Me), Campobello di Licata (Ag) e Vicari (Pa) con un tema di grande attualità e rilevanza educativa. In ogni sessione i lavori sono stati aperti dal Presidente Regionale FFFJ Nino Lo Monaco che, dopo i saluti, ha presentato i relatori e le varie relazioni. Maria Rosaria Restivo (Vicepresidente Regionale FFFJ) introduce il tema: “Nuovi stili di vita” analizzando la società attuale come una società di consumi in cui la rilevanza degli stili di vita è considerata a partire dalla nostra condizione di consumatori, le economie occidentali del XX secolo hanno creato l’Homo desiderans sempre insoddisfatto e perennemente in cerca di beni, in una “società liquida”, in cui la forma usuale dei rapporti con i beni e con le persone è l’usa e getta.
Oggi emerge l’impossibilità di far perdurare tale modo di agire sia per il problema dell’impatto ambientale sia per la gravità della crisi economica, oltretutto questi stili di vita dei paesi dell’abbondanza contrastano con la responsabilità nei confronti dei poveri e delle generazioni future. E’ necessaria una diversa prospettiva che passi dall’appropriazione alla relazione nuova con creature e fratelli, e dal risanamento di un rapporto con il creato che si fa capacità di cambiamento, conversione, in una interiorità rinnovata che sappia far vivere la povertà nella riscoperta del sentirsi essenzialmente creatura. Forte l’appello finale a farsi custodi dei beni ricevuti in una visione di restituzione di ciò che gratuitamente è stato ricevuto e nella fedele amministrazione dei doni, dei beni e dei talenti di ciascuno.
P. Josè Merino (Pontificia Università Antonianum) trattando il tema “L’etica della frugalità: proposta per l’oggi nello spirito di S. Francesco” comincia con l’analisi della natura come libro e poema straordinario in cui il reale si presenta come ontologia del concreto che parte dalla vita, riflette sulla vita e torna alla vita. La frugalità può rispondere alla divina insoddisfazione di ciascuno che implica l’avere, il possedere, il godere e il dominare tipico del cuore dell’uomo che essendo portato a moralizzare tutto, moralizza anche il Vangelo che invece deve essere esperienza vissuta che crea il pensiero che induce al comportamento, a nuovi comportamenti.
È necessario vivere la frugalità come scoperta quotidiana della gioia di vivere, come ricerca di armonia cosmica, per imparare a passare dalla futilità all’utilità: “Solo chi sogna è capace di creare futuro” ci ricorda P. Merino. Nel malessere del benessere in cui viviamo oggi la spiritualità francescana può spingerci a guardare il mondo per vedere l’universo, in quest’ottica la frugalità può aiutarci a riscoprire il senso della gratuità e della fratellanza, nella “povertà” scelta Francesco scopre la più profonda ricchezza spirituale nella libertà e nella letizia. Argia Passoni (Fraternità FFJ) parlando del tema della “Sobrietà: uno stile di vita solidale” analizza inizialmente la situazione odierna di consumismo divorante che ingoia l’esistenza dell’uomo; siamo in presenza di una dilagante mercificazione che si oppone al naturale statuto creaturale dell’uomo. Un possedere che significa essere non–in vita, in cui l’impoverimento dell’umano e la privazione del futuro sembrano essere le uniche prospettive.
La povertà evangelica invece è via di sapienza vera, ogni bene ci è stato donato, noi stessi siamo dono poiché fatti a immagine e similitudine del Creatore, in questo consiste l’altissima dignità dell’uomo. Scegliere la povertà nello spirito di S. Francesco significa vivere senza nulla di proprio e nel rendimento di grazie. Parlare di stili di vita in tal senso rimanda a un cammino di liberazione che fa della quotidianità il terreno privilegiato di conversione per imparare ad abitare la terra in un modo più fraterno e solidale. In questo la famiglia è soggetto privilegiato. Nella famiglia è l’etica del cuore in cui la gratuità, l’attenzione e la cura dell’altro si fanno logica del custodire in un ripensamento radicale che ci porta a rispondere al tu di Dio che ci chiama. Nella famiglia possiamo apprendere l’economia di giustizia, l’etica della gratuità e la prossimità come criterio della vita, l’economia di fraternità in cui uomini e donne limitano i propri consumi, avendo riscoperto ciò che dà senso alla vita.
Lo stile di vita si declina nell’assumere uno stile di esodo dalla cultura consumistica imperante, divenendo consapevoli delle proprie scelte, nel ripensare il tempo come tempo non solo monetizzato ma di festa e di relazionalità, nel rivedere la modalità di educazione dei figli, nell’attenzione al proprio modo di lavorare e dell’occuparsi del bene comune perché la condivisione e la convivialità possa avere spazio in questa nostra società. Scegliere di tessere il bene comune con un cuore di famiglia significa lasciare che la Parola si incontri con la vita, significa rendere onore al piano della vita. La sessione dei lavori di Taormina è stata arricchita dalla collaborazione dell’UCSI Regionale e dalla presenza del carissimo Crisostomo Lo Presti (Ucsi – Fraternità FFJ) che ha proposto la relazione: “Nuovi stili di comunicazione”.
Partendo dal Magistero della Chiesa e dall’analisi della figura di Francesco esempio mirabile di comunicazione, il relatore parla della spiritualità della comunicazione che nasce innanzitutto dall’amore per la Verità capace di moltiplicare i valori in una società senza limiti. L’informazione deve farsi limpido riflesso dei valori – sollecita – per contribuire al disegno di salvezza in cui Gesù è mediatore e pienezza della redenzione. Anche nel fallimento dell’uomo lo Spirito non abbandona mai perché attraverso la pace risponde all’inquietudine del cuore dell’uomo, e infine abbiamo la certezza che la Parola di Dio sia la comunicazione più antica.
Santina Lidestri
SPECIALE SCUOLA DI PACE A ADRANO
Le tappe in Sicilia della Scuola di Pace hanno avuto inizio con la speciale sessione di Adrano (Ct) che, grazie alla collaborazione della Prof.ssa Chiara Longo (Comitato Civico Salute- Ambiente) e del locale Istituto Tecnico per il Turismo “Pietro Branchina”, si è concretizzata nell’incontro con gli studenti dell’importante plesso scolastico nella mattinata di sabato 28 aprile. Il tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace” è stato proposto dai relatori P. Josè Antonio Merino Pontificia Università Antonianum) “Etica e tutela dell’ambiente”, Argia Passoni (FFFJ) “La cura del bene comune”, Maria S. Tomarchio (Università di Catania) “Orti di pace”, Filippo Gravagno (Università di Catania “Patto di fiume” e con l’intervento di Turi Liotta (Assessore Pubblica Istruzione Adrano). Nel prossimo numero del Cantico sarà proposta una sintesi dei contenuti.