Still I Rise ha lanciato questa petizione
A: Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e Ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Il cobalto è un metallo essenziale nella creazione di batterie agli ioni di litio, presenti in moltissimi cellulari, computer, macchine e biciclette elettriche.
L’Unione Europea l’ha definito un “materiale critico”, fondamentale per la transizione energetica, con previsioni di incremento della domanda di 5 volte entro il 2030, e di 15 volte entro il 2050.
Tra il 50 e il 70% dell’estrazione del cobalto mondiale arriva dalla Repubblica Democratica del Congo, in particolare dalla zona sud-est del paese. Qui, decine di migliaia di bambini passano le giornate in miniera a scavare e pulire il cobalto, guadagnando una media di 1-2 dollari al giorno.
Nessun diritto umano, dell’infanzia o ambientale viene rispettato: si rischia la vita ogni giorno, l’esposizione alla polvere di cobalto porta a problemi respiratori seri e le vessazioni che adulti e bambini subiscono sono costanti.
Il lavoro in miniera infatti comporta anche un corollario di abusi legati allo sfruttamento, tra cui mutilazioni e prostituzione (con conseguenti malattie sessualmente trasmissibili, gravidanze indesiderate e aborti). Inoltre, le condizioni di lavoro mettono a rischio la vita di questi bambini ogni giorno, in quanto sono esposti a infezioni cutanee, tubercolosi, febbre tifoidea, malattie trasmesse dall’acqua e sottosviluppo fisico.
Com’è possibile che nel 2022 le grandi multinazionali dell’hi-tech continuino a chiudere un occhio sulla filiera dei loro prodotti, macchiata di sangue, sudore e dolore di decine di migliaia di bambini?
La legge lo permette. Al momento, chi vende prodotti elettronici a batterie contenenti cobalto in Europa è tenuto unicamente a presentare la lista dei propri fornitori.
Dobbiamo e possiamo fare di più.
Una nuova direttiva europea sul dovere di “due diligence” aziendale è in discussione al Parlamento Europeo, per poi essere negoziata dai Ministri dello sviluppo economico in seno al Consiglio dell’Unione europea.
Questa direttiva stabilirà gli standard minimi che ogni Paese Membro dovrà trasporre nella legislazione nazionale.
Chiediamo che questa direttiva, e la sua applicazione nel diritto italiano, includa:
1. L’integrazione della “due diligence” obbligatoria in materia di diritti umani e ambientali nelle attività delle imprese e nelle loro catene del valore, che comprenda tutti i passaggi, dall’estrazione mineraria alla vendita del dispositivo finale. I cittadini europei che acquistano un prodotto contenente questo metallo devono avere la certezza che gli standard minimi di diritti umani e ambientali siano stati rispettati in tutta la filiera.
2. Chiediamo che autorità indipendenti, imparziali ed esterne controllino l’attuazione delle norme di “due diligence” da parte delle aziende.
In caso di inosservanza, l’autorità dovrebbe esigere che l’azienda si adegui e, se ciò non avviene, l’autorità dovrebbe vietare che le aziende che non rispettano gli standard minimi possano vendere all’interno del mercato UE.
La transizione ecologica è fondamentale per garantire un futuro sostenibile a tutti noi, ma questo futuro non può essere costruito sacrificando i diritti umani più elementari di decine di migliaia di bambini.
Firma anche tu!
Per firmare la petizione:
https://www.change.org/p/basta-bambini-minatoripretendiamo- una-transizione-ecologica-libera-daabusi
Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata