A Torino, tra i binari della storica stazione di Porta Nuova, si può incontrare un religioso che indossa il saio dei frati minori francescani, padre Pier Giuseppe Pesce.
E’ uno degli ultimi cappellani ferroviari d’Italia: celebra la santa Messa nella cappella della stazione, affacciata sul binario 20.
Una cappella tra i binari, una sosta di preghiera per coloro che sono di corsa, per il personale ferroviario, i passeggeri in arrivo e in partenza, gli addetti ai negozi dell’atrio stazione.
È stata costruita nel dopoguerra, nel 1948; i treni andavano lenti… un passaggio in chiesa tra i binari era una condizione quasi necessaria prima di ogni viaggio.
“Qui ora tutti vanno di corsa, io ho scelto di non muovermi e di benedire i ferrovieri e i viaggiatori. Provo ad evangelizzare chi va di fretta” dice fra’ Giuseppe.
Padre Pier Giuseppe ha raggiunto i 92 anni e continua a celebrare la messa nella piccola chiesa in fondo al binario 20 ogni sabato pomeriggio e la domenica mattina.
Vestito col suo abito di religioso richiama l’attenzione: qualcuno solo fa il gesto scaramantico di toccare il cordone, altri lo avvicinano per parlare di problemi, della loro situazione, alcuni chiedono una preghiera. Egli cerca di portare la riflessione verso una meta dove tutto ha un senso.
Insieme col personale ferroviario sono organizzate particolari iniziative in concomitanza con le feste religiose, o nel periodo della Quaresima; periodicamente sono celebrate sante messe per i ferrovieri defunti.
In stazione incontra persone di vario genere, specie chi solo qui sa di poter trovare rifugio e sente il bisogno di parlare con qualcuno, di alleviare la solitudine.
“A loro offro, come posso, un po’ di solidarietà, di conforto” Padre Pier Giuseppe, con il suo operare, intende anche tenere viva la memoria di un ferroviere testimone del Vangelo: il venerabile Paolo Pio Perazzo, un laico, terziario francescano, che per 47 anni prestò servizio nelle ferrovie, dal 1867 nella sede della stazione di Torino Porta Nuova.
Era considerato il “ferroviere santo” per la sua testimonianza del Vangelo nella carità, nello spendersi per ottenere giustizia sociale, per l’impegno quotidiano nei confronti dei poveri, dei disoccupati.
Promotore dell’Adorazione quotidiana perpetua a Gesù Sacramentato, fondò il Bollettino Eucaristico, lavorò per la divulgazione della buona Stampa, collaborò all’Opera dei Congressi.
Di tutto questo tiene viva la memoria il “nostro” padre Pier Giuseppe: “nostro” perché continua con dedizione ad assistere la Fraternità francescana Frate Jacopa: a noi fa sentire la voce del Signore manifestando la storia del suo vissuto di fede e di evangelizzazione.
Mariarosa Caire
Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata
P. Pier Giuseppe Pesce intervistato a TV 2000 sul suo servizio alla Stazione di Porte Nuova a Torino
Ecco il link per rivedere il video :https://youtu.bel/77wNXjGVo