luciaA conclusione della seconda giornata del Convegno, l’Assessore alla Cultura di Predazzo, Lucio Dellasega, ha dialogato con Lucia Baldo sul tema affrontato nel suo recente libro “Caro trenino della Val di Fiemme. Il progresso dal volto umano” (Ed. Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa 2014) di cui l’assessore ha curato la prefazione.
Il treno della Val di Fiemme costruito dagli Austriaci durante la prima guerra mondiale per esigenze belliche, svolse il suo servizio da Ora a Predazzo dalla primavera del 1917 al 10 gennaio 1963. Esso fu segno di modernità e di progresso tecnologico, prima sfruttando l’energia termica a carbone, poi con l’elettrificazione che lo rese più ecologico e più italiano, in quanto poté usufruire dell’energia idro-elettrica nazionale, senza dipendere dall’estero.
Fu così che il treno segnò il passaggio da un progresso volto al potenziamento militare a un progresso inneggiante all’azione rapida ed esaltante durante il Fascismo, fino a diventare segno di un progresso dal volto umano nel secondo dopoguerra. In questo periodo le speranze di pace e di dialogo, unite alla fiducia nella possibilità di costruire un mondo migliore, trasformarono il treno in un “caro trenino” divenuto luogo d’incontro e di relazioni familiari e solidali al cui centro spicca la figura del ferroviere Aleardo, modello di un’umanità calda e accogliente, oltre che di un progresso tecnologico al servizio della persona e non fine a se stesso.
Questo messaggio, oggi molto attuale, è un monito a rapportarsi in modo umano alla tecnica, evitando di fare di essa un’armatura del moderno guerriero che, anziché favorire l’incontro con gli altri e con la natura, isoli dal mondo circostante e divenga avvolgente e pervasiva.

Il libro può essere richiesto alla Cooperativa Sociale Frate Jacopa – info@coopfratejacopa.it – Tel. 06631980