Donatella Broccoli *

Nel mio viaggio a Lampedusa, alla globalizzazione dell’indifferenza ho opposto due domande, che si fanno sempre più attuali: «Dove sei?» (Gen 3,9) e «Dov’è tuo fratello?» (Gen 4,9). Il cammino quaresimale sarà concreto se, riascoltandole, confesseremo che ancora oggi siamo sotto il dominio del Faraone. È un dominio che ci rende esausti e insensibili. È un modello di crescita che ci divide e ci ruba il futuro. La terra, l’aria e l’acqua ne sono inquinate, ma anche le anime ne vengono contaminate. (…)
L’esodo può interrompersi: non si spiegherebbe altrimenti come mai un’umanità giunta alla soglia della fraternità universale e a livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità brancoli nel buio delle diseguaglianze e dei conflitti. (Dal Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2024).

La Laudato si’ ci invita a non separare il grido della terra da quello dei poveri, perché sono intimamente legati. Chi disprezza il povero, chi non se ne cura e continua ad alimentare ingiustizia sociale e disuguaglianze è lo stesso uomo che considera la terra una risorsa da depredare a proprio uso e consumo. Ma come il Santo Padre sottolinea nella Laudate Deum, dopo 8 anni dall’enciclica sull’ecologia integrale ben poco è stato fatto, soprattutto a livello dei governi e di chi ha il potere di legiferare e applicare le leggi. Ma siamo ancora lontani anche da un impegno globale per invertire la rotta, per attuare quella conversione ecologica a cui papa Francesco ci invita. Avere a cuore l’ecologia significa preoccuparsi del divario tra nord e sud del mondo, significa attuare cambiamenti significativi nella propria vita quotidiana per preservare le risorse di cui noi occidentali stiamo abusando a scapito dei più poveri della terra, significa diffondere una nuova cultura, una cultura di uguaglianza, di sobrietà, di preservazione delle risorse naturali, di cura per il creato e per tutte le sue creature.
La mostra sulla Cura della casa comune, progettata e realizzata dal Tavolo diocesano per il creato e nuovi stili di vita, è nata con l’intento di diffondere questa cultura, di ampliare la consapevolezza delle nostre responsabilità, di aiutarci a mettere in atto ogni cambiamento possibile. Dopo l’allestimento nella parrocchia del Corpus Domini, il 12 novembre scorso abbiamo ricevuto diverse richieste dalle Zone pastorali ed altre realtà diocesane, per cui fino all’estate, la mostra è prenotata, ma da settembre in poi vorremmo che continuasse ad essere presente nelle nostre parrocchie e vi invitiamo quindi a prenotarla scrivendo alla segreteria del vicario per il laicato, don Stefano Zangarini, che presiede anche il Tavolo diocesano (segreteria.vicario.laicato@chiesadibologna. it). Il primo appuntamento utile, per chi avesse perso la mostra al Corpus Domini, sarà dal 15 al 30 marzo, nella parrocchia di S. Biagio di Cento. Ci auguriamo che ci possa essere una vasta risonanza nelle nostre comunità, perché tutti possiamo assumere impegni concreti per i prossimi anni e aiutare la cultura dell’ecologia integrale a diffondersi e a crescere.

* Per Tavolo diocesano per la cura del creato
e nuovi stili di vita (Da Avvenire Bo7 3-3-2024)

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata