p.Lorenzo Di Giuseppe

Verso la PasquaPer noi creature umane dovrebbe essere normale vivere con il cuore e la mente rivolti al Signore Gesù che ci ama più di qualsiasi altro, ha affrontato sofferenze e umiliazioni inaudite, ha versato il suo sangue e ha offerto la vita per noi. Ma troviamo in noi una resistenza e tante difficoltà ogni volta che proviamo a ricambiare un tale eccessivo amore, ogni volta che decidiamo di stare con il Signore. Quasi sempre ci sembra di scendere in un combattimento quando vogliamo raccoglierci nel segreto per pregare. La Chiesa conosce il nostro cuore e con l’anno liturgico viene incontro alle nostre difficoltà; prendendoci per mano ci guida nella memoria dei misteri della nostra fede e ci detta i passi da fare in comitiva con tutta la comunità cristiana
Ora inizia la Quaresima: un tempo prezioso, un tempo propizio in cui veniamo accompagnati ad andare al Signore. In questo tempo la liturgia, le tante letture, le preghiere, i segni, le liturgie, tutto ci orienta a Gesù Cristo. Sentiamo rivolte a noi le parole di Papa Francesco nella Esortazione apostolica “Christus vivit”: “Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente…” (Christus vivit, 123).
La Quaresima è salire verso la Pasqua, è camminare insieme con gli occhi rivolti al Signore Gesù. La Pasqua ci attende e il cammino quaresimale ci lascia intravvedere il suo splendore. Possiamo dire che Gesù si è fatto uomo, è nato tra noi, si è fatto conoscere, ha lavorato, ha annunciato il Vangelo, per giungere nella sua piena maturità alla Pasqua di Morte e Resurrezione, mistero che fa risplendere un amore così vero e così reale.
Il Concilio Vaticano II esorta tutta la Chiesa perché “tanto la liturgia quanto la catechesi liturgica pongano in maggior evidenza il duplice carattere della Quaresima che, mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del Mistero Pasquale con l’ascolto più frequente della parola di Dio e la preghiera più intensa” (SC 109). Il tempo del cammino quaresimale ci vuole preparare ad accogliere la Grande Notizia che Dio nella sua misericordia ha deciso di salvarci, mandando a noi il suo Figlio che ha offerto la sua vita per liberarci dal potere del maligno e aprire a noi le porte della vita. Fin dall’inizio la Chiesa ha accolto questo mistero dell’amore di Gesù che come un agnello mite e silenzioso è andato incontro alle perse- cuzioni, alla condanna a morte, alla Passione, alla Crocifissione. Con il cuore colmo di dolore accogliamo il suo passaggio nella tomba come il chicco di grano seminato sotto terra e poi gridiamo di gioia per la vittoria della sua Resurrezione. La Chiesa ha chiamato questo mistero Kerigma: l’ annuncio fondamentale sul quale si edifica la comunità cristiana in tutti i secoli.
La Quaresima ci guida a incontrare il Signore Gesù faccia a faccia: lui il Signore crocifisso e risorto, splendente di luce “che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20).
L’incontro con Gesù che dà la vita, che va a morire per i fratelli, rinnova il tessuto della nostra vita e ci dà il suo Spirito che ci rende capaci di amare, di servire, di avere nuove relazioni. Nel suo incessante andare l’Anno Liturgico ci ha riportati alla Quaresima, tempo propizio, tempo favorevole per scuoterci dal sonno, per girare pagina ed entrare in una vita di fede e di amore vero al nostro grande Salvatore Gesù Cristo.
La Quaresima è un tempo propizio per alzare gli occhi e puntare tutto il nostro pensiero e il nostro affetto all’ accoglienza della “Buona Notizia della morte e Resurrezione di Gesù”. È questo l’annuncio straordinario, il “Kerigma” che riassume il Mistero dell’amore di Gesù Cristo “così reale, così vero, così concreto, che ci offre una relazione piena di dialogo sincero e fecondo” (Christus vivit 117).
Accolto in noi, il Kerigma, dono gratuito dello Spirito Santo, risana il nostro cuore e lo purifica dalla falsa convinzione di essere noi il dio di noi stessi e di essere soli a portare il peso delle nostre giornate; inoltre ci fa sentire di avere un Padre che veglia sulla nostra vita. Ciascuno di noi senta rivolto a sè l’invito di Papa Francesco: “Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confes- sare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo” (Christus vivit 123). Questo è l’incontro con il Mistero Pasquale che ci attende a Pasqua e che ora vogliamo preparare.

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata