Mons. Marco Frisina dirige il Coro della Diocesi di Roma alla Porziuncola

concerto-s-chiaraEra tanta la gente che si accalcava davanti alla Basilica di S. Maria degli Angeli. La Chiesa era gremita per un evento speciale: un Concerto di musica sacra, in occasione dell’VIII centenario della consacrazione di S.Chiara, diretto da Mons. Marco Frisina. Tanti gli elementi del Coro che si sono sistemati davanti all’Altare, tre le voci soliste: Paola Cecchi, Mariangela Topa, Andrea Sconosciuto; all’organo Alessandro Capitani. Monsignor Frisina è stato amabile fin dalle sue prime parole con il saluto speciale a tutti coloro che, al di là della Porziuncola, avrebbero potuto seguire il concerto solo dallo schermo. Ha definito il Concerto un momento di preghiera e di lode ed ha manifestato la propria emozione “ nel cantare qui per questo centenario… Chiara ci fa vedere in trasparenza il Cielo e ci fa vedere la bellezza del Paradiso”.

Con la musica si dice ciò che non si può dire con le parole; la musica è un atto d’amore a Dio e ai fratelli. Ogni brano è stato preceduto da una introduzionemeditazione che ha permesso un ascolto più attento. Alcuni brani mi hanno colpito in modo speciale: un canto del 1976 descrive l’amore di Francesco per Madonna Povertà che coinvolse Chiara e tutta la famiglia francescana: vibrante, dolce, profondo… “Lui perdutamente s’innamorò di Madonna Povertà”. “O Amore ineffabile”: il richiamo alla recente festa di S. Caterina, Santa così moderna, donna emancipata che ha saputo imporsi, che ha scritto delle preghiere straordinarie… Dio pazzo d’amore per le sue creature, Amore ineffabile, abisso di carità. “O Amore ineffabile, dolcissimo Gesù”… Tu sei Signore, Padre, Fratello nostro, Tu vita eterna, purissima bellezza. Mi ha colpito una giovane donna con il volto estasiato che cantava il canto assieme al coro con il labiale o poco più.

Vi lascio soltanto immaginare la mia emozione lì, davanti alla Cappella del Transito, durante l’ascolto delle “Lodi all’Altissimo”. Sono stata ad occhi chiusi ed ho vibrato fin nel profondo a quell’ ”elenco di nomi di Dio secondo il cuore di Francesco”. E sempre ad occhi chiusi “Alto e glorioso Iddio” preghiera che chiede di essere tutto di Cristo e che è risuonata dentro in modo speciale; forte è stato il desiderio di poterla cantare a voce alta e non solo con il cuore. Ed è stata poi la volta del “Cantico delle creature”; tutta la vita di Francesco è una lode; in questo poema c’è un invito straordinario a guardare la creazione come luogo dell’amore di Dio. “ Magnificat anima mea”. La Porziuncola è un luogo mariano e tutti i luoghi mariani hanno una forza straordinaria perché lei, creatura, ha contenuto Dio. Il Magnificat è il canto di Maria, il canto dei poveri, degli umili, dei semplici che non hanno altro che Dio.

M’ha colpito, poi, la preghiera del Curato d’Ars: “Atto d’amore”. Questo povero parroco di campagna, che nemmeno volevano far prete, viene mandato in una piccola parrocchia che, con i suoi seicento abitanti, diventa il cuore pulsante della Misericordia di Dio. Atto d’amore a Cristo appassionato e struggente; ogni fibra s’innalza con la musica. Bello anche il canto “Jesus my life” tratto da una preghiera di Madre Teresa di Calcutta; nel 1983 Giovanni Paolo II chiese a Madre Teresa di dire ai giovani chi è Gesù e lei fece questa preghiera. Con l’ultimo canto “Canto del mare” tutti i presenti sono stati coinvolti; è un canto pasquale, quel passaggio del mare è passaggio della storia, anche noi in Paradiso canteremo il canto dei redenti, dei salvati ma forse i cristiani l’hanno dimenticato. Applausi a non finire e, per accontentarci, un altro canto: “Preferisco il Paradiso”. Solo piccoli frammenti d’emozione ho potuto comunicarvi, è stato un vero e proprio lievitare dell’anima verso Dio.

Amneris Marcucci