“Sull’esempio di Francesco d’Assisi, la Chiesa ha sempre cercato di avere cura, di custodire, in ogni angolo della Terra, chi soffre per l’indigenza. (…) Ma c’è anche un’altra povertà! È la povertà spirituale dei nostri giorni, che riguarda gravemente anche i Paesi considerati più ricchi. È quanto il mio Predecessore, il caro e venerato Benedetto XVI, chiama la “dittatura del relativismo”, che lascia ognuno come misura di se stesso e mette in pericolo la convivenza tra gli uomini. (…) Francesco d’Assisi ci dice: lavorate per edificare la pace! Ma non vi è vera pace senza verità! Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra.” (Papa Francesco, Omelia 22/3/2013)

cantjpegIl contesto attuale rende urgente una riflessione su nuovi stili di vita, che assuma la prospettiva relazionale. Il consumo di beni, spesso caratterizzato dall’eccesso, dallo spreco e dal bisogno di consumare sempre di più, produce un’incapacità di godere di ciò che si ha.
Il consumo diventato “consumismo” ci impone una filosofia dell’usa e getta e del bisogno indotto, alterando fortemente il modo di sentire, di pensare, di relazionarsi. Il mito della crescita che il mercato impone, induce a perdere di vista il senso dell’utilità reale delle cose, rende schiavi, identifica la persona con il consumatore per renderlo funzionale a sé e non il contrario, e fagocita l’altro, che interessa solo nella misura in cui appaga il proprio desiderio di possedere.
Ecco la necessità urgente di assumere un atteggiamento critico di fronte a questa logica, per divenire attori di un cambiamento, non solo nella direzione della riduzione dei consumi, ma anche nell’attenzione alle conseguenze del “cosa e come” consumare, perché dal mio modo di vivere, di vestire, di alimentarmi, dipende la possibilità di vita di tanta parte dell’umanità oggi e nel futuro assieme alla vita del pianeta.
“È necessario un effettivo cambiamento di mentalità, che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte nei consumi, nei risparmi negli investimenti” (CV 51). Convertire i nostri stili di vita diventa custodia attiva giorno dopo giorno rendendo feconda la nostra quotidianità per noi stessi e per le future generazioni.

Percorsi “In cammino per la custodia del creato” – Stili di vita per un nuovo vivere insieme