Luogo del martirio di Don Roberto Malgesini

Cari amici della Fraternità de “Il Cantico”, anche quest’anno la vostra vicinanza e generosità non si sono fatte attendere; vuoi per la puntualità con cui fate giungere i vostri calendari ai nostri amici del Bassone, ma ancora di più per la vicinanza che dimostrate loro, per la cura e l’attenzione con cui ci chiedete informazioni e notizie sul mondo del carcere.
Preziosa è stata la raccolta dei prodotti per l’igiene, che l’USMI ha organizzato per un sostegno concreto, soprattutto per chi non ha la famiglia vicino, a cui voi avete dato il vostro prezioso contributo.
Madre Teresa dice: “Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo”.
Queste sono tutte occasioni importanti per far conoscere questa complessa realtà, e per allargare una partecipazione solidale esterna al carcere. Mi spiego, l’attività più necessaria e meno, purtroppo, praticata è quella di accompagnare il detenuto al momento del fine pena. Intendo sottolineare, soprattutto per noi cattolici chiamati ad una carità concreta, l’urgenza di creare progetti per una accoglienza temporanea, che consenta loro un graduale reinserimento nella società e nel mondo del lavoro, offrendo una rete di aziende o cooperative disposte ad assumere chi ha fatto un buon percorso e ha chiuso col mondo della devianza.
La nostra attività di volontariato quest’anno, oltre ai consueti mercatini organizzati nelle parrocchie, per la vendita dei manufatti di fiori fatti dai nostri uomini e delle bambole create dalle donne, ha sostenuto la diffusione dei due libri scritti dal nostro amico Zef Karaci su don Roberto Malgesini, che l’ha conosciuto e frequentato per diversi anni, quando era ristretto al Bassone.
Abbiamo partecipato con testimonianze anche al Recital, sempre dedicato al sacerdote, e accompagnato Zef nelle scuole e nelle comunità, dove è stato richiesto, portando la sua esperienza dolorosa, ma anche di riscatto, di crescita nella fede e di una ripresa della vita, profonda e bella.
Sono testimone dell’efficacia dei discorsi di Zef, che sa parlare al cuore della gente e comunicare, facendo appassionare chi l’ascolta, si nota la bellezza di una vita di fede autentica, che si gioca al massimo e sa restituire alla nostra società il “centuplo”. A questo proposito, dobbiamo ringraziare anche la buona opportunità, che Radio Mater ci ha dato, concedendoci una trasmissione al mese sulla tematica del penitenziario di Como.
Ritengo importante informare e formare l’opinione pubblica su questa realtà difficile, ma affascinante, perché più conosci e più scompaiono pregiudizi, paure, indifferenze, egoismi, perché capisci che dentro ci sono persone come te, con le stesse speranze e desideri, e quando crediamo venga “fatta giustizia” purtroppo ti accorgi che, per diversi motivi, vengono commessi abusi, prepotenze e le lentezze burocratiche del nostro sistema non aiutano la persona, anzi ne aumentano aggressività o disperazione.
Da ultimo, ci siamo fatti vicini anche al mondo arabo, con l’iniziativa del Gruppo di Socializzazione, un’occasione preziosa per accostare giovani, spesso ignorati, e dare loro una possibilità di essere accolti, ascoltati e aiutati. Dopo una iniziale perplessità, da parte di qualcuno, la partecipazione è buona e spesso, quando ce n’è bisogno, ci affidano le persone “un po’ turbate” per dar loro una opportunità di sfogo.
Vi rendo partecipi, infine, di una bella realtà che si è creata in una cella tra un ragazzo tunisino e un italiano, i quali pregano insieme il Dio unico, con i propri testi Corano e Bibbia, ma condividendone orari e spazi nel rispetto della propria spiritualità religiosa.
Quindi che dire, continuiamo così, facendoci promotori nelle nostre comunità, nelle parrocchie e nelle nostre cittadine di iniziative a sostegno dei nostri amici ristretti, la fantasia non ci mancherà se davvero vogliamo vivere il Vangelo. “Oggi sarai con me in Paradiso” dice Gesù al buon ladrone, chi ha Cristo nel cuore è già proiettato verso l’infinito, crediamoci e avanti!!!
Buon cammino a tutti.

Angela Sulpizio
“Il granello di senape”

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata