energjpegDurante la prima decade del nuovo millennio, si è intensificata l’attenzione a numerose questioni legate al deterioramento dell’ambiente, quali la crisi economica a livello internazionale e nazionale, la tendenza all’esaurimento delle risorse naturali, l’insicurezza alimentare. Simili fenomeni, che investono sempre di più il nostro pianeta e l’umanità intera, non sembrano avviati a una rapida soluzione, senza che non si abbia un’adeguata presa di coscienza della loro gravità, assieme ad una decisa mobilitazione delle società civili e delle istituzioni pubbliche, a livello nazionale ed internazionale. In questo sussidio per la riflessione, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace intende, in particolare, richiamare l’attenzione sulle molteplici interazioni dell’energia con le sopraelencate questioni. Esse implicano evidenti problemi di giustizia, che mettono a rischio il bene prezioso della pace. Infatti, la sperequazione nella disponibilità e nell’accesso dell’energia provoca una frattura che separa sempre più radicalmente le zone privilegiate da quelle meno favorite, a scapito di uno sviluppo sostenibile ed equo per tutti.
Si tenga, poi, presente che in vari Paesi la scarsità di approvvigionamento e le operazioni finanziarie collegate influiscono pesantemente sul problema della fame. Non va, inoltre, ignorato che lo sfruttamento delle fonti, la produzione e il trasporto dell’energia, in diversi casi, innescano instabilità economiche e politiche che possono sfociare anche in conflitti regionali, i quali finiscono per compromettere la stabilità globale. È noto, infatti, che alcune modalità di produzione e di consumo hanno un forte impatto sull’ambiente, sulle economie e sulle società.
Possiamo ragionevolmente pensare che le sfide energetiche che ci troviamo oggi ad affrontare mettano in vario modo a dura prova non solo la nostra capacità di raggiungere gli attuali obiettivi dello sviluppo, ma anche la possibilità di impostarne intelligentemente di nuovi, in vista di un futuro sostenibile. D’altra parte, bisogna tener presente che – grazie alle conquiste della tecnologia e della scienza, all’evoluzione delle politiche e degli obiettivi, nonché alla preoccupazione globale riguardo un vero sviluppo sostenibile, integrale e solidale, e soprattutto grazie alla presa di coscienza e all’assunzione di responsabilità da parte delle attuali società – proprio l’energia è un elemento strategico per risolvere le problematiche sopra accennate.
Ecco perché in questo strumento di agile e facile lettura si intende focalizzare l’attenzione sulle relazioni dell’energia con la giustizia e la pace, evidenziando in che modo le questioni energetiche non risolte possono costituire una seria minaccia per tali beni imprescindibili, ma anche considerando in che modo l’energia può contribuire ad uno sviluppo reale, integrale, sostenibile.
Il Pontificio Consiglio desidera proporre una lettura dei problemi sul tappeto, partendo dalla sua specifica competenza etico-religiosa, che è anche quella della Chiesa universale. Il presente sussidio non è vincolato né a un particolare contesto storico-tecnologico, né a eventi dedicati all’energia e allo sviluppo programmati da Istituzionali internazionali. Esso intende essere una riflessione generale su questi temi, a partire, per quanto possibile, da una visione biblico-teologica, con l’ausilio dei principi, dei criteri di giudizio e degli orientamenti pratici offerti dalla Dottrina o Insegnamento sociale della Chiesa.
Benedetto XVI, rivolgendosi nel 2008 ai membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ricordava che la «protezione dell’ambiente, delle risorse e del clima, richiedono che tutti i responsabili internazionali agiscano congiuntamente e dimostrino una prontezza ad operare in buona fede, nel rispetto della legge e nella promozione della solidarietà nei confronti delle regioni più deboli del pianeta»1. Anche una corretta ed efficace gestione dell’energia richiede un impegno di responsabilità, affinché non si estinguano mai né la speranza per un futuro migliore, né il rispetto della dignità umana, né la capacità di scegliere il bene. Una tale responsabilità, commisuratamente alle questioni sul tappeto, è globale. Essa, infatti, «non concerne solo l’energia, ma tutto il creato, che non dobbiamo lasciare alle nuove generazioni depauperato delle sue risorse»2.

Peter K.A. Card. Turkson, Presidente
Mario Toso, Segretario

Dalla Prefazione a cura del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

1 BENEDETTO XVI, Discorso ai membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, New York, 18 aprile 2008.
2 ID., Lettera enciclica Caritas in veritate (29.06.2009), in AAS 101 (2009), 641-709, n. 50.