“Milioni di persone continuano a subire la miseria e la malnutrizione nel mondo, a causa di conflitti armati, come pure del cambiamento climatico e dei conseguenti disastri naturali”. Per questo “un’azione decisa e competente per sradicare la piaga della fame nel mondo, che avanza invece di retrocedere”, è “ineludibile”. Ad affermarlo è Papa Francesco in un messaggio per la 43esima sessione della Conferenza della Fao, pronunciato da mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l’Ifad e il Wfp.
1. Un grave affronto alla dignità umana
“La povertà, le disuguaglianze, la mancanza di accesso a risorse elementari come il cibo, l’acqua potabile, la sanità, l’educazione, l’alloggio, sono un grave affronto alla dignità umana”, ribadisce il Papa che indica come anche “i dislocamenti di massa, uniti agli altri effetti delle tensioni politiche, economiche e militari su scala planetaria, indeboliscono gli sforzi che si compiono per garantire un miglioramento delle condizioni di vita delle persone a motivo della loro dignità intrinseca”.
2. No alla colonizzazione ideologica
L’obiettivo “Fame Zero” delle Nazioni Unite, che fissava al 2030 il termine per raggiungere la sicurezza alimentare per tutta l’umanità, secondo gli esperti, “non sarà raggiunto nei tempi stabiliti dalla comunità internazionale”. Questa incapacità di adempiere alle responsabilità, tuttavia, non deve indurre a trasformare le intenzioni iniziali in nuovi programmi riveduti che non tengano bisogno dei reali bisogni delle comunità locali. Va evitata quella “colonizzazione ideologica”, che altera le diversità culturali e le specificità tradizionali “in nome di un’idea miope di progresso”.
3. L’impegno della Santa Sede a non far mancare “il pane quotidiano” a nessuno
È perciò indispensabile l’azione “congiunta e collaborativa” dell’intera famiglia della Nazioni.”Non ci può essere spazio per il conflitto o l’opposizione quando le enormi sfide attuali richiedono un approccio olistico e multilaterale”, afferma Francesco, chiedendo anche uno sforzo congiunto a “governi, imprese, mondo accademico, istituzioni internazionali, società civile ed individui”, per “coordinare misure preventive incisive a beneficio di tutti, in particolare dei più poveri”. La Santa Sede, da parte sua, conclude il Papa, continuerà a dare il suo contributo, “affinché nel nostro mondo nessuno sia privo del pane quotidiano e si conceda al nostro pianeta la protezione che richiede, di modo che torni a essere il bel giardino che è uscito dalle mani del Creatore per la gioia dell’essere umano”.
Michele Raviart – Città del Vaticano
Il Cantico
ISSN 1974-2339
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