Testimonianza di Luigi Panebianco

Veniamo da una lunga tradizione di incontri di formazione a livello nazionale con seminari socio politici e con una commissione Giustizia Pace e Salvaguardia del Creato in dialogo con le amministrazioni locali e con le Diocesi. Qualcuno ricorderà il percorso che fece qui in Piemonte la Lampada della Pace, l’iniziativa Dipingi le Piazze di Pace con i giovani, e prima ancora la raccolta di firme per il condono del debito ai Paesi Poveri. Poi l’adesione al Manifesto dell’acqua bene comune. Ci siamo occupati anche della gestione di un dormitorio vicino alla stazione di Porta Nuova.
Questo sicuramente è un passato di cui fare memoria ma il presente è legato comunque alla distanza fra ricchi e poveri (e la pandemia ha sicuramente creato nuovi poveri e la distanza sempre maggiore fra Paesi ricchi che possono permettersi centinaia di milioni di dosi di vaccino e altri che non possono).
Il presente è legato alle migliaia di persone che fuggono dai loro Paesi in guerra o alla fame; e quando arrivano in Europa che cosa trovano? Muri o fili spinati o gli idranti: credo siano sotto gli occhi di tutti le scene al confine della Polonia patria di San Giovanni Paolo II. Papa Francesco ci chiede di costruire ponti piuttosto che muri, di accogliere a braccia aperte.
Perché l’impegno socio politico? Perché può essere una strada per essere solidali con quelli che la società tende a scartare o a lasciare soli: i poveri, gli anziani, i migranti. Proprio durante la pandemia è maturato l’impegno in un movimento che è un partito piccolo piccolo che si chiama DEMOS – Democrazia Solidale, fondato da alcuni componenti della Comunità di Sant’Egidio, che vuole dare voce a chi non ce l’ha e farsi carico dell’accoglienza verso gli ultimi, come aprire corridoi umanitari per fare arrivare in modo protetto i rifugiati.
A Moncalieri ci siamo presentati l’anno scorso alle elezioni amminstrative ma non siamo riusciti a far eleggere in Comune nemmeno un Consigliere. L’impegno continua e abbiamo avuto parecchi incontri soprattutto online, partecipiamo ai lavori delle Commissioni Comunali dando il nostro contributo e prossimamente parteciperemo alla progettazione di una Casa Solidale, utilizzando una casa sequestrata alle mafie nel Comune di Moncalieri e di prossima assegnazione al Comune per attività di tipo sociale.
Negli incontri fatti in questo periodo abbiamo conosciuto figure in prima linea come Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che per 30 anni ha accolto a braccia aperte i migranti sbarcati a Lampedusa e che oggi Parlamentare Europeo (anche lui fa parte di DEMOS) porta in giro il suo messaggio di solidarietà agli ultimi. In compenso siamo riusciti quest’anno a far eleggere Elena, la coordinatrice regionale di DEMOS, in Consiglio Comunale a Torino. Elena partecipa alle attività della Comunità di Sant’Egidio, ma è conosciuta a Sant’Antonio perché è l’attuale presidente dell’Associazione Ponti di Pace che ha avuto fra i fondatori Padre Giorgio Vigna che conosciamo molto bene e attualmente è in Terra Santa.
Un ultimo accenno a un progetto molto importante in cui vogliamo inserirci: è un progetto di solidarietà a Moncalieri, una casa in cui è stata accolta e seguita e accompagnata nel suo cammino una famiglia di profughi siriani, arrivati attraverso i corridoi umanitari, la segue un gruppo che si chiama “A braccia aperte”.
L’obiettivo è rendere questa famiglia autonoma e poterne accogliere un’altra, poi un’altra ancora. Un progetto analogo a questo è portato avanti dalla Fraternità Frate Jacopa di Bologna.
Come vedete stiamo parlando di gocce in un mare di bisogni e di necessità. La speranza è quella di poter continuare a trafficare i talenti che il Signore ci ha dato per farli fruttare.

Luigi Panebianco
Vice presidente FFFJ Torino

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata