Ecologia integrale paradigma e percorso

In questo anno dedicato alla Laudato Si’ è fondamentale rinnovare l’attenzione a questa splendida Enciclica che sta innestando nel mondo una nuova modalità di approccio alla questione ecologica attraverso il principio cardine dell’ecologia integrale.
Siamo in un tempo inedito, tempo di crisi e come tale da rendere prezioso. La sofferenza propria del tempo della pandemia urge infatti ad assumerlo come speciale tempo della cura per quel cambiamento di rotta indispensabile a rispondere del grido dei poveri e della terra. Un cambiamento di rotta che ci riguarda come cristiani perché la custodia del creato non è qualcosa di opzionale, attiene profondamente alla nostra fede. C’è una missione che comporta il lasciare emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Cristo nelle relazioni col mondo. Si tratta di vivere da figli del Padre riconoscendo che la terra ci precede. Si tratta, da discepoli di Gesù, dunque da fratelli, di apprendere a vivere nella interdipendenza e nella reciprocità come famiglia umana nell’armonia dell’unica famiglia creaturale.
La questione ecologica si presenta a noi come luogo teologico in cui riconoscere la vocazione e il mandato a custodire e amministrare il creato secondo quella “grammatica” che il Creatore ha posto in essere.
Abbiamo la responsabilità di mettere a disposizione ciò che abbiamo ricevuto nella fede per offrire una prospettiva sapienziale all’abitare oggi in questo nostro mondo complesso, che ha bisogno di ritrovare le coordinate di un abitare nel segno della benedizione e della lode, uscendo da una dimensione strumentale che toglie respiro alla terra e alla comunità umana.
Il principio dell’ecologia integrale guida ad assumere il problema ecologico in conformità allo statuto creaturale dove “Tutto è connesso”. E ci rimanda alla necessità di luoghi di discernimento per poter affrontare nella comunione ecclesiale l’andare contro corrente indispensabile alla promozione di nuovi stili di vita personali e comunitari, capaci di sobrietà liberante, di riparazione di giustizia sociale e intergenerazionale. Luoghi di discernimento permanente, fucine di conversione e al tempo stesso di progettazione perché possa germinare un nuovo ethos sociale di condivisione e di fraternità.
Sarà quindi molto interessante partecipare al webinar promosso su questi temi dal Tavolo della Diocesi di Bologna per la Custodia del Creato per mercoledì 14 ottobre, dalle 17,30 alle 19,30, dove, con l’introduzione del Vicario episcopale Don Davide Baraldi, interverranno la Vaticanista Stefania Falasca e la Giornalista Green Accord Luisella Meozzi, in dialogo con S.Em. il Cardinale Matteo Maria Zuppi. Particolarmente stimolante poterlo fare in questo inizio di Piano pastorale che prevede un’attenzione peculiare alla formazione per adulti, in cui il tema ecologico può aprire nuove vie di evangelizzazione, incarnando prossimità, fraternità e amicizia sociale. La partecipazione è prevista in diretta streaming sulla pagina Youtube 12 Porte e sul sito della Diocesi www.chiesadibologna.it.

Argia Passoni, per il Tavolo
Diocesano Custodia del Creato

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata