La via di Francesco e Chiara | ilcantico.fratejacopa.net

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Cosa abbiamo cercato nella terra di Francesco e Chiara? Abbiamo trascorso cinque giorni di ferie e pellegrinaggio, cinque giorni di incontri con persone che ci hanno parlato della loro esperienza di fede. Abbiamo cercato di non cedere alla tentazione della fretta per vedere tanti luoghi, uno dopo l’altro; ci siamo interrogati sul senso del nostro cammino, anche riprendendo i temi del dibattito che da qualche tempo caratterizza i nostri incontri di Fraternità. Non cercavamo risposte; abbiamo ascoltato i nostri tanti interlocutori, abbiamo dialogato con loro. La terra di Francesco e Chiara ha ancora tanto da regalarci; non a caso, tra di noi abbiamo anche cercato di abbinare la dimensione del servizio a quella contemplativa, sul presupposto che nessuno ha solo da dare o solo da ricevere, ma tutti possono contribuire a rendere effettivo il senso di fraternità che caratterizza la nostra spiritualità. L’agire, l’ascolto e lo sforzo di comprensione reciproca hanno caratterizzato le giornate di tutti i partecipanti a questa esperienza.

Tra i luoghi noti di Assisi, quelli che abbiamo frequentato di più sono stati sicuramente la Basilica di S. Maria degli Angeli, la Porziuncola e S. Damiano. Non è mancata la visita all’Eremo delle Carceri e alla Basilica di S. Chiara. I più mattutini e dinamici si davano appuntamento alle sei e mezza per andare a recitare le lodi a S. Damiano; invece, i più… morigerati si limitavano alla Messa nella cappella delle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino che anche quest’anno ci hanno ospitato presso il convento di S. Andrea, giusto di fronte alla Basilica di S. Francesco. Per colazione i nostri due gruppetti si riunivano per commentare l’inizio giornata e programmarne il seguito; dopo il rientro serale, l’appuntamento era sulla terrazza per ammirare le stelle e lo splendido panorama di Assisi illuminata! La sera del 12 agosto (S. Rufino, patrono di Assisi) al posto delle stelle… c’erano i tradizionali fuochi d’artificio dalla Rocca Maggiore.

Una delle motivazioni che ci ha spinti a scegliere la seconda settimana di agosto per la nostra gita di Fraternità è stata senza dubbio la festa di S. Chiara (11 agosto). A S. Damiano, dove Chiara iniziò la sua straordinaria esperienza, abbiamo partecipato alla recita dei vespri solenni della vigilia. Ha presieduto la celebrazione fr. Pietro Gasparri, che ha fatto alcune interessanti considerazioni qui brevemente riassunte. Spesso ci capita che non possiamo stare fermi, non possiamo stare in silenzio. Allora corriamo, forse fuggiamo dalla nostra vita. Essere chiamati, essere scelti per amore gratuito di Dio! Quando siamo stati battezzati siamo stati rivestiti di Cristo, siamo stati “divinizzati”, resi capaci di stare con Dio. Questo, grazie all’umanità di Cristo. L’ascolto della Parola di Dio ci porta alla verità. Nel Processo di canonizzazione di Chiara, le monache hanno testimoniato queste parole: “Vai sicura, anima mia benedetta, perché avrai una buona scorta di viaggio” (Proc, FF 2986; 3082). Non si riferisce alla penitenza, la guida di viaggio è lo Spirito Santo, è Gesù Cristo. Benedice Dio perché l’ha creata. Siamo contenti noi della vita che Dio ci ha dato? Degni di stare con Dio, in dialogo con Lui. Dio è Padre, è anche Madre, è viscerale verso i propri figli. È un amore tenero, Dio custodisce; non si allontana mai da noi, ci custodisce. Dobbiamo evitare di pensare che questo si possa fare per meriti speciali; si crede che ci siano “geni” della santità. È invece la comune pienezza della nostra chiamata, essere arrivati al porto. C’è solo una cosa da fare: non porsi subito all’opera ma chiedere al Signore la grazia di questo. Credere alla chiamata di Dio, poi arriva il resto per custodire questo grande dono. Chiara loda e ringrazia Dio semplicemente per questo.

Abbiamo partecipato alla veglia della festa di S. Chiara, presieduta dal ministro provinciale dell’Umbria, fr. Bruno Ottavi. Queste, in sintesi, le sue riflessioni proposte nel suo intervento. C’è un rischio nelle tradizioni annuali, è di lasciarsi coinvolgere solo emotivamente. Ciò che si celebra deve diventare un’occasione di crescita nella fede. Possiamo riflettere sulla festa di S. Chiara nel luogo dove Chiara si è chinata di fronte a Gesù con la stessa fede profonda di Maria, manifestando sottomissione alla volontà di Gesù. Chiara già da giovane aveva dimostrato la sua fede, con i poveri che aiutava e soprattutto nella sua decisione di lasciare gli onori della casa paterna. A S. Damiano, Chiara si è donata nella sofferenza di una lunga malattia per più di quarant’anni. Questa vita donata è stata per Chiara l’unzione ai piedi del Signore. Noi siamo qui per fortificare la nostra fede, lasciandoci coinvolgere dall’esperienza di Chiara per compiere fino in fondo il nostro compito nello stato in cui il Signore ci ha chiamati, con la certezza dell’amore di Cristo. Senza sentimentalismi, con la forza della fede: saper riconoscere la bellezza della Chiesa, saper riconoscere i poveri sul nostro cammino. La stessa fede di Francesco e Chiara, con la forza del Santo Spirito.

La giornata delle trasferte più lunghe è stata dedicata al convento di Stroncone, al Sacro Speco di Narni e alle Clarisse di Montecastrilli. Stroncone si trova a sud di Terni; il convento dedicato a S. Francesco si trova nelle immediate vicinanze del paese. In periodi storici diversi è stato frequentato da S. Bernardino da Siena, S. Giovanni da Capestrano e S. Giacomo della Marca. Ma il personaggio più amato dalla popolazione del luogo è il beato Antonio Vici, morto nel XV secolo a S. Damiano; nel 1809 il suo corpo fu condotto con un pellegrinaggio a Stroncone, paese d’origine del beato, dove è sepolto. Siamo stati accolti nel chiostro da fr. Pancrazio, che si è intrattenuto brevemente con noi e ci ha raccontato di aver conosciuto anni fa alcuni frati veneti, tra i quali il nostro amatissimo fr. Claudio Liuti. Dal Sacro Speco di Narni, stupenda la vista della vallata sottostante, il convento è un vero gioiello della storia del francescanesimo; altra bella sorpresa per i pellegrini è l’adorazione perpetua, che viene effettuata in chiesa con la collaborazione di volontari del luogo.

Il Monastero di S. Chiara si trova nel centro storico di Montecastrilli. La Clarisse ci hanno accolto con grande affetto nel parlatorio; dopo suor Aparecida sono apparse una dopo l’altra quasi tutte le suore della comunità. Grazie all’iniziale proposta di suor Aparecida stiamo portando avanti da qualche anno con la nostra Fraternità un’adozione a distanza. Abbiamo avuto l’impressione di trovarci di fronte a una comunità religiosa molto vivace, bene inserita nella realtà locale e recentemente arricchita dall’innesto di vocazioni di ragazze straniere (ottima la torta con ricetta peruviana). La giornata seguente è stata dedicata a due brevi trasferte: Trevi e Foligno.

Il convento francescano di S. Martino si trova nelle vicinanze di Trevi; avevamo appuntamento con fr. Giulio Mancini, ex ministro provinciale dell’Umbria e autore di varie pubblicazioni. Attualmente ricopre l’incarico di guardiano al convento di S. Martino. Siamo stati accolti dalla sua consueta, affettuosa ed elegante cortesia! Dopo un momento di preghiera nella cappellina, abbiamo discusso di vari argomenti d’attualità. Fr. Giulio, che in ottobre compirà 90 anni, si è interessato della nostra Fraternità: “Dove vi trovate per i vostri incontri? Quanti siete? Chi vi assiste? Lo benedico quattro volte”. Poi ha proseguito parlando delle imminenti novità del suo convento: “In settembre cominceranno i lavori di ristrutturazione della chiesa, poi arriveranno nell’altra parte del convento le Clarisse di Trevi. La chiesa sarà dedicata a S. Antonino vescovo, martire in Cina”. Qualche pillola di saggezza: “Bisogna imparare a diventare gli ultimi, non i primi…” e una novità editoriale: “Sto preparando la nuova ristampa della guida di S. Damiano”. Per noi non sono mancati gli incoraggiamenti: “Voi avete scelto la via di S. Francesco e S. Chiara”, “La Chiesa è madre e vi accoglie” e infine qualche accenno a interessanti iniziative locali: “L’adorazione continua allo Speco di Narni è una delle realtà più belle della Provincia Umbra. Gesù dice nel salmo 68: «Ho atteso consolatori, ma non ne ho trovati» (Sal 68,21). Allora l’adorazione è per consolare Gesù; se Dio vorrà faremo così anche qui”.

Tappa successiva il convento di S. Bartolomeo, vicino a Foligno. Stavolta l’appuntamento è con fr. Giuseppe Battistelli, che ricopre l’incarico di commissario della Custodia di Terra Santa. Proprio per questo motivo si reca spesso in questi luoghi per accompagnare gruppi di pellegrini. Fr. Giuseppe ci ha parlato del suo lavoro in Terra Santa con la popolazione locale, ma ci ha parlato anche dei suoi impegni di tipo pastorale nella provincia umbra: “La religione non si può imporre, l’ha detto anche Gesù. La fede non si impone mai, ha bisogno della nostra testimonianza. Dobbiamo annunciare, poi arriva il resto. Se c’è il germe della fede, non c’è problema, si verifica sempre l’incontro con la fede. Non bisogna mai disperare”. Il convento, legato alle vicende del beato Paoluccio Trinci, uno dei massimi esponenti del movimento dell’Osservanza, ha subito seri danni dal terremoto degli anni novanta ed è stato recentemente restaurato. All’interno della chiesa si può ammirare una fedele ricostruzione del Santo Sepolcro.

L’ultimo giorno della nostra gita dava la possibilità di fare due tappe intermedie sulla via del ritorno: il convento di S. Francesco del Monte a Monteripido e il convento di Farneto, entrambi nei pressi di Perugia.
Monteripido è famoso per due motivi: la presenza per quasi trenta anni del beato Egidio (uno dei primi compagni di Francesco, autore dei Detti) e la splendida biblioteca. Fr. Luigi Giacometti ci ha accompagnati nella biblioteca e nei due chiostri del convento, che ha ospitato in passato i più grandi esponenti del movimento dell’Osservanza. A Farneto siamo stati accolti da fr. Giancarlo Rosati, ex ministro provinciale dell’Umbria negli anni novanta, attuale guardiano del convento che ospita giovani frati in post probandato. La struttura si trova in mezzo a un bosco, è l’ideale per chi deve trascorrere un periodo di riflessione per maturare una scelta di vita. Dopo tanti luoghi francescani, il ritorno a casa… Pronti per i prossimi incontri di fraternità!

Renato Dal Corso