In seguito alla Nota Pastorale: “Come può nascere un uomo quando è vecchio?” (2021/22) dell’arcivescovo Matteo Zuppi, la Zona Pastorale Fossolo ha promosso un “percorso biblico” di riflessione e preghiera sullo Spirito Santo. Nel quarto di questi incontri ci si è soffermati sulle parole del Vangelo di Giovanni: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future” (Gv 16,13).

Cristo promette che lo Spirito Santo ci “guiderà a tutta la verità ”.
Oggi la parola verità sembra caduta in disuso. Avvertiamo ovunque un’ombra di sfiducia sulla possibilità di camminare verso la verità.
La verità è stata sostituita dall’opinione che pone in sé il principio della verità. Invece in questo brano di Giovanni Gesù promette che il Paraclito ci “guiderà a tutta la verità”.
Se è vero che il significato della parola verità è rivelazione, ciò vuol dire che per essere nella verità non dobbiamo parlare a partire da noi, come facciamo quando esprimiamo una nostra opinione, ma dobbiamo ascoltare lo Spirito Santo che “non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito” e che “vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”, dice Gesù. Gesù promette di darci una luce che non è nostra, che non ci appartiene, ma che ci viene donata se lo amiamo: “Se mi amate… io pregherò il Padre ed egli vi darà… lo Spirito della verità”.
Quasi come riflesso della comunione profonda delle tre Persone della S.S. Trinità, lo Spirito della verità rimarrà unito a noi e noi rimarremo uniti a lui per sempre. Ce l’ha promesso Gesù: “egli rimane presso di voi e sarà in voi”.

Lucia Baldo

 

Secondo S. Francesco , Adamo era stato posto da Dio nel paradiso terrestre, in una condizione “sublime” (FF 153) ben diversa da quella delle altre creature: fu creato “a immagine del suo diletto Figlio secondo il corpo e a sua similitudine secondo lo spirito”. Ma col peccato Adamo ha rinnegato la sua origine per seguire lo spirito di un mondo che si oppone a Dio. Adamo ha cercato la sua felicità lontano da Dio Padre ed ha sbiadito la sua immagine e similitudine divina.
Ma Dio non ha rinunciato al suo progetto sull’uomo. Per consentirgli di recuperare lo splendore dell’immagine e similitudine divina, ha inviato il Figlio unigenito e poi l’altro paraclito, lo Spirito. Il Figlio e lo Spirito Santo sono entrambi paracliti, cioè chiamati accanto all’uomo, per essergli d’aiuto nel recuperare la verità in opposizione allo spirito del mondo che lo allontana dalla verità di Dio.
Nel brano evangelico, che abbiamo letto, Gesù dice: lo Spirito “prenderà di quel che è mio e ve lo annuncerà”.
E ancora Gesù dice: lo Spirito “vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Allora ascoltando lo Spirito potremo ricordare, cioè riportare al cuore, tutto ciò che Gesù ha detto e fatto.
Se ascolteremo e faremo quello che lo Spirito ci suggerisce, la nostra vita potrà diventare un succedersi di esperienze diverse che ci faranno tornare al Padre. Torneremo ad essere in pienezza immagine e similitudine del Figlio e parteciperemo alla vita trinitaria nella verità.

Graziella Baldo

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata