Avvicinarsi al fiume conoscendolo ed apprezzandolo per quello che è

Premessa
Nel 2020, alcune persone di Budrio credenti e laiche si sono trovate con P. Roberto Battistin della Comunità Missionaria di Villaregia interrogandosi sul futuro, sull’ambiente e sull’equità sociale. Trovando una comunanza di pensiero ed una volontà di testimoniare una speranza ed una ricerca di una alternativa su alcuni temi che riguardassero il territorio in cui si abita si è costituito il gruppo: “CambiamOra”. Il tema che per primo toccava il territorio di Budrio è senz’altro il torrente Idice e la sua tutela idrogeologica a seguito della rottura dell’argine avvenuta il 17/11/2019. Nel settembre del 2020 si è svolto a Mezzolara di Budrio un incontro pubblico per approfondire la conoscenza del torrente e le probabili cause che hanno portato alla rottura dell’argine. In quell’occasione la sottoscritta ha proposto di intraprendere il progetto del contratto di fiume per l’Idice perché è uno strumento volontario riconosciuto dalla legge Italiana ed internazionale basato sul coinvolgimento diretto dei cittadini del bacino idrografico nell’affrontare le scelte che riguardano la manutenzione del loro territorio. Condividendo le decisioni, riportandole il più vicino possibile alle comunità locali, cioè là dove quelle decisioni hanno il loro effetto. In questo senso la gestione del territorio operata anche da singoli individui, se letta in rapporto alla scala dell’azione collettiva, può essere interpretata come costruzione e salvaguardia di un bene collettivo.

Il torrente Idice

I fiumi
I Fiumi sono lo 0,0002% dell’acqua disponibile sul pianeta. Ma se ci pensate è l’acqua che usiamo da sempre per bere, irrigare, produrre energia, eliminare gli scarti delle nostre città e molto altro ancora.
I Fiumi ospitano un’impressionante biodiversità.
I Fiumi sono ambienti unici anche dal punto di vista del funzionamento ecologico. Dobbiamo allontanare la concezione che il Fiume è una sorta di grondaia, di corridoio che trasporta l’acqua dai monti alle pianure bensì è un ecosistema vivo molto complesso, dinamico e connesso con il territorio che drena.
I Fiumi sono diversi l’uno dall’altro.
I Fiumi sono stati la culla delle nostre civiltà. Le nostre prime civiltà sono essenzialmente civiltà idrauliche e le città sono nate vicino o sui Fiumi. I grandi Fiumi consentivano uno sviluppo agricolo intensivo che consentiva una stratificazione sociale, la divisione dei ruoli lavorativi e quindi la creazione delle città.
Com’è ora il rapporto uomo-fiume?
I Fiumi sono scomparsi dalla nostra vita e dalla nostra percezione di territorio, cancellati dalla nostra vita quotidiana e quindi sempre meno conosciuti e rispettati. Abbiamo perso la consapevolezza di vivere vicino a un Fiume, abbiamo perso il contatto. Il Fiume lo vediamo solo quando con l’auto passiamo su un ponte e guardiamo a lato. Solamente in occasione di calamità come episodi di inquinamento acuto, alluvioni o prolungate siccità ci accorgiamo della loro esistenza.
Appare sempre più indispensabile quindi un’azione di protezione e tutela non solo della risorsa «acqua», ma specialmente dei sistemi ecologici fluviali.

Verso il “Contratto di fiume”
Ristabilire i processi funzionali (ad esempio idrologici), recuperare la diversità morfologica dei sistemi fluviali e minimizzare l’alterazione chimica delle acque sono imperativi fondamentali in questo ambito.
Per questo motivo appare sempre più necessario accrescere l’interesse e la sensibilità verso i sistemi fluviali recuperando l’amicizia con i Fiumi, aumentando parallelamente gli sforzi legati alla ricerca, trasferendo le informazioni sul piano gestionale con un approccio progettuale che non può prescindere dalle molteplici dinamiche ecologiche del sistema e formando un’opinione pubblica consapevole e informata (divulgazione tramite seminari, serate, interventi formativi). Occorre spendere del tempo libero in un Fiume e fare didattica nelle scuole.
Improcrastinabile esigenza: Conoscere un fiume, Comprendere i meccanismi e le leggi che governano la dinamica delle acque, la morfologia dell’alveo, la struttura ed il funzionamento delle comunità biologiche, i flussi di energia e materia, le principali alterazioni ed i possibili rimedi.
La Città Metropolitana di Bologna è attraversata anche dal torrente Idice interessando i comuni di Monghidoro, Loiano, Monterenzio, Ozzano dell’Emilia, San Lazzaro di Savena, Castenaso, Budrio, Molinella, Medicina. Cinque di questi comuni stanno iniziando un percorso partecipativo di Contratto di Fiume Idice allo scopo di avvicinare i cittadini che vivono vicino all’Idice al Fiume, creando una cultura del Fiume.
Il Contratto di Fiume è uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata da sviluppare attraverso l’attivazione di un processo, concertativo e partecipativo, di collaborazione tra istituzioni e cittadini, loro associazioni o categorie, basato sul principio di sussidiarietà, richiamando i soggetti pubblici e privati ad una visione non settoriale ma sinergica, percependo l’Idice come bene comune, per mitigare le criticità ad esso connesse e valorizzarne al tempo stesso le numerose potenzialità. Gli obiettivi sono essenzialmente tre.

Conoscenza
Leggere tutto ciò che c’è sull’Idice e sul suo bacino idrografico e condividere questo sapere creando un punto di raccolta della bibliografia e di tutti i materiali ad essa correlati. Il fine ultimo è divulgare la conoscenza sull’Idice con didattica nelle scuole, visite guidate nel Fiume, seminari, incontri a tema, conferenze, video, interventi formativi, articoli, pubblicazioni nei giornali del territorio e sul web.
L’avvicinarsi all’Idice consente di parlare della risorsa “acqua” a 360 gradi compreso la qualità dell’acqua.
L’analisi dell’acqua dell’Idice può essere seguita sia per valutarne l’eventuale inquinamento sia per favorire partecipazione dei cittadini in attività di Citizen Science svolte secondo i nuovi principi sviluppati dall’associazione di CS europea, ECSA, che hanno come finalità la divulgazione delle conoscenze scientifiche del territorio e la formazioni di partnership tra cittadini, ricercatori e istituzioni con un obiettivo comune di protezione e/o riqualificazione del territorio. A queste finalità si può aggiungere l’opportunità di raccogliere un maggior numero di dati e informazioni sul territorio a scala locale.

Dialogo
Istituire con la Regione, responsabile della gestione del torrente, un tavolo di confronto e di indirizzo, tra tutti gli attori pubblici e privati che interagiscono con l’Idice sui temi di gestione, manutenzione, monitoraggio, resilienza, salvaguardia dal rischio idraulico, valorizzazione del territorio fluviale, gestione della risorsa acqua, riqualificazione fluviale dell’Idice. L’impegno è quello di trovare una sinergia per far fronte ai palesi cambiamenti climatici che producono eventi meteoclimatici tanto forti come intensità, quanto molto più frequenti rispetto al recente passato.

Fruibilità
Oggi il rapporto di amicizia con il Fiume può scaturire solo dalla possibilità di potergli dedicare del proprio tempo libero per visitarlo, frequentarlo, conoscerlo e apprezzarlo dal punto di vista naturalistico, ricreativo, sportivo e culturale.
La creazione di un corridoio verde-fluviale nell’Idice è l’occasione concreta per avvicinare l’uomo di oggi al fiume. Questo obiettivo s’intende raggiungerlo iniziando con l’allargare l’Oasi di Riequilibrio ecologico di San Lazzaro a Castenaso e da qui proseguire con un percorso fluviale che possa collegare l’Oasi del Quadrone di Medicina fino nel Parco del Delta del Po’ ad Argenta.

Cristiana Carlotti di “CambiamOra”

Il Cantico
ISSN 1974-2339
Pubblicazione riservata