Ricordare P. Luigi significa ricordare la sua trasparenza, la sua fede, la sua dedizione incondizionata alla verità e alla giustizia, quei tratti che hanno contrassegnato in maniera indelebile i suoi 20 anni di servizio come Assistente Nazionale del Terz’Ordine Francescano dei Frati Minori. Ma significa anche ricordare la grandezza propria di un umile frate minore, pronto ad accogliere, ad ascoltare, a compartecipare, a soffrire per ciò che è fondamentale; pronto ad impegnarsi con tutta la sua persona per accompagnare nel cammino della vera vita; pronto a coinvolgersi in un lavoro educativo incessante verso i più piccoli, come verso gli adulti, verso le famiglie come verso gli anziani.
Ricordare P. Luigi significa ricordare il sacerdote che riconosce la bellezza e l’importanza di ogni altra vocazione, il frate francescano che sente la gioia e la fecondità della comunione col laico per la missione della Chiesa. Custode e testimone del carisma francescano nel rigore e nella perseveranza, come ci hanno ricordato alcuni fratelli, P. Luigi ci ha incessantemente richiamato alla responsabilità di fare la nostra parte, nella certezza che nulla è impossibile alla Provvidenza onnipotente di Dio.
Gli anni della sua assistenza, lo stile della condivisione con P. Lorenzo e dello speciale rapporto di “comunione vitale reciproca” personalmente sperimentato nel servizio di presidenza al Terz’Ordine, lo hanno messo in evidenza più di ogni altra parola. Il nostro cuore in questo momento è colmo di dolore per il distacco ma al tempo stesso è gonfio di gratitudine al Signore che ce lo ha donato come padre, amico, fratello.
Chiediamo al Signore di accogliere p. Luigi nella pienezza di quella luce a cui lui ci ha rimandato sempre con la sua arte semplice e forte, eco costante della sua vita piena di Dio. Consola il nostro cuore sapere che come Francesco p. Luigi ha potuto cantare “Laudato sii mi Signore per sora nostra morte corporale… beati quelli che morranno in pace che la morte secunda non gli farà male”. Ora nella visione beatifica di Dio il suo sguardo luminoso potrà trovare il suo vero appagamento, la sua più piena creatività. Ci conforta sapere che abbiamo un fratello in più in cielo che nella comunione dei santi continuerà a sostenere il nostro cammino. Per tutto questo sentiamo P. Luigi non morto, ma vivo; accanto a noi, vivo per sempre.
Argia Passoni
ALL’AMATO PADRE LUIGI
È un’alba
fredda, grigiastra
questo cinque marzo,
qui, alla Porziuncola,
sembra che la primavera
non stia per arrivare
da persistente gelo
bloccata.
Ma tu, Luigi,
fratello caro,
la stai vivendo
la Primavera perenne
l’Alba radiosa infinita.
Un banale malanno
mi vieta d’esser lì
a ringraziarti;
sì, a ringraziarti e basta.
Non mi vengono
parole speciali
per un fratello
che ci ha dato la Parola,
l’esempio, la vita.
Fratello maggiore ti ho sentito
sincero, austero a volte,
ma protettivo sempre,
accogliente con tutti
e pieno di misericordia;
mi hai spesso ricordato
di non chiudere il cuore
per i soprusi subiti;
di non chiudere il cuore
ai fratelli maggiori,
di distinguere sempre
l’ingiustizia,
che va combattuta con forza,
e l’ingiusto,
che invece va amato.
Con te, siamo uniti in preghiera,
con te, in quest’alba del tuo funerale,
in quest’alba di Risurrezione;
certamente tu preghi il Signore
con noi, per noi
che tanto hai amato;
e il tepore della Primavera
tornerà nell’amata Porziuncola.
Amneris Bovi
Santa Maria degli Angeli 5/3/2011