Circa 5.000 cristiani sono scesi in strada inscenando una manifestazione pacifica per chiedere giustizia, nell’anniversario dei massacri che colpirono la comunità cristiana nel distretto di Kandhamal nel 2008. Come informano fonti locali di Fides, la manifestazione è stata scandita da slogan e striscioni che chiedevano “giustizia, pace e armonia”, mentre molti dei partecipanti si erano coperti la bocca con nastro adesivo nero, a significare il silenzio e l’emarginazione in cui sono stati relegati. Il corteo è stato autorizzato solo il giorno prima dalle autorità, che temevano la reazione di gruppi estremisti indù. Al corteo ha partecipato S. Ecc. Mons. Sarat Nayak, Vescovo di Berhampur, che ha dichiarato pubblicamente: “La pace può venire solo quando è ristabilita la verità e la giustizia”. P. Ajay Singh, attivista per i diritti umani dell’Orissa, ha spiegato:”

Questo corteo intende rendere omaggio ai morti, chiedere giustizia, sicurezza e mezzi di sussistenza per le vittime. Serve ad attirare l’attenzione del governo e per incoraggiare le vittime a costruire solidarietà fra loro”. In un comunicato inviato all’Agenzia Fides, l’Ong “Christian Solidarity Worldwide”, che monitora la condizione dei cristiani, commenta: “E ‘importante ricordare che nel 2008 i massacri in Orissa si sono verificati otto mesi dopo una prima ondata di violenza, che era rimasta impunita. L’unico modo per fermare gli estremisti è garantire legalità e giustizia”. In un messaggio inviato a Fides, Mons. John Barwa, SVD, Arcivescovo di Cuttack- Bhubaneswar, in Orissa, definisce gli attacchi del 2008 in Kandhamal “crimini contro l’umanità”, poichè “molto diffusi ed eseguiti con un’attenta pianificazione”. In Orissa 100 cristiani furono uccisi e i profughi furono 56mila.

(PA) (Agenzia Fides 1/9/2012)