TEMPO DEL CREATO- 1ª TAPPA ITINERARIO DELLE TEMPORA

Nelle Quattro Tempora celebrate fin dai primordi della Chiesa Apostolica e che segnano l’inizio delle quattro stagioni, si domanda al Creatore di benedire i frutti del raccolto o la semina che si sta per effettuare e lo si ringrazia per i doni della terra “la quale ne sustenta et governa” dice S. Francesco, vedendo nella “sora nostra matre terra” la figura di Dio Madre che ci nutre e ci dà vita. 
Questi quattro tempi sono figura di un itinerario spirituale di crescita personale e comunitaria a cui possiamo dare il nome di conversione o penitenza, indispensabile per poter riconoscere nei frutti della terra i doni che Dio Madre elargisce a tutta la famiglia umana sia in senso fisico che spirituale per alimentare in noi i germogli di una vita destinata ad essere piena ed eterna.
Così come i frutti della terra, anche le virtù vanno accolte come un dono di Dio e, come ci ricorda S. Bonaventura, non possono essere acquisite come salvifiche in se stesse; altrimenti divengono espressione di superbia. Il cammino penitenziale di una vita virtuosa è “graduale” e scandito in tappe, per aiutarci ad apprendere nuovamente a ringraziare il Signore per i frutti della terra e per tutti i suoi doni e per aiutarci a sentirci investiti del difficile e delicato compito di custodirli rispettando il progetto originario del Creatore, senza volerci sostituire a Lui

A partire dal Tempo del Creato 2021 camminiamo quest’anno celebrando le Quattro tempora, come preghiera personale, preghiera liturgica e anche digiuno, per annunciare il bisogno della salvezza con tutto noi stessi e alimentare il cambiamento interiore, la conversione quotidiana che sostiene la revisione dei nostri stili di vita.

Invochiamo il Signore perché ci accompagni con i suoi doni, le quattro virtù cardinali, che, “radicate nelle virtù teologali fede, speranza, carità” (Catechismo della Chiesa Cattolica) tendono a realizzare la persona, conformandola a Cristo.

In particolare nel passaggio all’autunno chiediamo al Signore il dono della prima virtù cardinale, la prudenza “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mt 10,16).

Convertiamoci nel nostro quotidiano dalla superficialità, impulsività e pigrizia alla prudenza, che ci richiama a scegliere e a trovare la forza per agire.

Accogliendo dal Signore il dono della PRUDENZA invocato nella preghiera, in questo tempo di autunno ci impegniamo a

smascherare le false verità di cui siamo inondati, non farci trascinare da facili entusiasmi, impulsi non buoni, o pigrizia

per comprendere la realtà dell’umanità e della nostra casa comune, discernere, distinguere il vero bene dal male, riconoscere la nostra vocazione, quale sia il vero bene per noi, le persone, l’ambiente in cui viviamo e scegliere i mezzi per attuarlo.

AZIONE: Digiuniamo e liberiamoci dalle voci che ci distraggono e ci allontanano dalla verità, dedichiamo tempo all’ascolto della Parola e alla meditazione per superare i dubbi sul bene da compiere e sul male da evitare. Cominciamo in famiglia a fare opera di discernimento sulla nostra quotidianità.

Nel passaggio da una tappa all’altra verranno proposti punti di riferimento alla luce delle Encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti” per accompagnare – in un cammino di “sobrietà liberante” (Card. Matteo Zuppi) – la nostra risposta al dono del creato, casa comune dell’unica famiglia umana.

Fraternità Francescana Frate Jacopa