Incontro con S. Em. Card. Matteo Zuppi

In un clima di gioiosa e intensa fraternità si è rinnovato anche quest’anno la Domenica delle Palme l’incontro con S. Em. Il Cardinal Zuppi, promosso a Bologna dalla Fraternità Francescana Frate Jacopa in comunione con la Parrocchia S. Maria Annunziata di Fossolo. Il Parroco Don Stefano Culiersi con il suo saluto di benvenuto ha aperto il pomeriggio, sottolineando come quest’anno l’incontro sia contrassegnato dall’ampiamento della proposta della Fraternità Francescana con la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la Zona Pastorale Fossolo. “Abbiamo desiderato farlo diventare un momento di svolta, di passaggio da un Cantiere sinodale all’altro. Introducendoci nel tempo che riguarda ‘formazione e servizio’ – ha sottolineato Don Culiersi – abbiamo approfittato di questa occasione per chiedere all’Arcivescovo di essere incoraggiati nel nostro servizio alla pace con quei fondamenti di spiritualità che ci permettono di non lavorare invano, ma di essere efficaci nel mondo per la proposta cristiana, per il servizio alla pace”.
Argia Passoni, unendosi al saluto di Don Stefano, ha evidenziato la gioia di poter vivere questo straordinario momento di discernimento su un tema tanto importante, che riguarda profondamente la missione della Chiesa, quella missione a cui siamo chiamati a partecipare camminando insieme dietro al Signore per incarnare la sua Parola di misericordia e di bene nella nostra società; missione rispetto alla quale dobbiamo rimuovere ancora tanti timori, tante inadempienze. In questo nostro tempo contrassegnato da smarrimento crescente, da un individualismo imperante, da desertificazione spirituale, abbiamo bisogno più che mai di crescere nella consapevolezza della chiamata a restituire i doni ricevuti, tenendo vivo l’amore, la cura, la speranza.
“Avvertiamo qui un passaggio focale del cammino sinodale che attiene profondamente al senso della missionarietà della Chiesa, chiamata a divenire madre di tutti. Ma come potrà avvenire tutto questo – ha continuato Passoni – senza uomini e donne che nel proprio quotidiano vivano all’insegna della relazionalità costitutiva con Dio, con gli uomini, con il creato, riconoscendo ogni altro come fratello e interagendo come artigiani di pace e di fraternità nella vita sociale, civile, a servizio del bene comune? Senza uomini e donne protesi ad un abitare più inclusivo e accogliente? Si tratta di sostenere il senso del vivere, coltivando sempre la fiducia nelle riserve di bene che sono nel cuore di ogni uomo, per costruire vie di pace a partire dal cantiere della città”.
Rispetto a tutto questo – ha concluso – “sentiamo veramente un grande dono la possibilità di ascoltare la sua parola orientativa, Eminenza, per crescere nella conversione missionaria superando ogni alibi di inadeguatezza, chiamati come siamo a umanizzare con fede la città contribuendo a edificare una civitas a misura delle promesse di un Dio che è venuto tra noi per prendersi cura di quell’abitare fraterno per il quale ci ha creato”.
L’intensa e articolata riflessione proposta dal nostro Arcivescovo (cfr. la sintesi nelle pagine a seguire) si è conclusa con un ricco dialogo, a cui ha fatto seguito un sentito corale grazie all’Arcivescovo, ben sottolineato anche dalle parole conclusive del moderatore della Zona Pastorale, don Stefano Zangarini (cf. pagine a seguire).
A tutti noi cogliere l’accorato appello insito nel messaggio che questo pomeriggio di incontro ci ha consegnato.

NDR