A SCUOLA DI PACE

fratjpegLa Scuola di Pace ha posto al centro della sua attenzione il Messaggio per la 47^ Giornata Mondiale della Pace “Fraternità, fondamento e via per la pace”
In un mondo sempre più segnato dall’anonimato e dalla inequità, l’invito pressante ad incamminarci da ogni angolo della terra con più decisione sulle vie della giustizia e della pace – ci dice Papa Francesco – si può realizzare solo incarnando il Vangelo della fraternità, quella fraternità che, come ci viene ricordato, è principio ontologico della persona e principio architettonico della società, con tutte le implicazioni che questo comporta. Non è possibile l’idea stessa della pace senza sentirsi unica famiglia umana; non è possibile l’idea stessa del bene comune se all’origine di tutto non c’è la fraternità, se non c’è una paternità generatrice di fraternità, se non si pone a monte il rispondere di quella verità comunionale che riguarda l’intera umanità.
La Scuola di Pace – con la ricca e stimolante riflessione proposta attraverso la presentazione del Messaggio da parte di S.E. Mons. Mario Toso, con il contributo di appassionata esperienza civile del Dott. Rosario Lembo, immessa fin dall’inizio nel clima di testimonianza offerto dall’incontro con P. Domenico Domenici – ha riportato fortemente in presenza l’interpellanza a riconoscere la vocazione profonda della fraternità seminata nel cuore dell’uomo e dell’umanità. È una chiamata a conversione per rispondere del dono della fraternità come compito di custodia dell’umano; una chiamata a mobilitarci con perseveranza e umiltà perché la fraternità, cifra della condizione umana, possa diventare nei fatti via di realizzazione della pace. E questo ci convoca ad un farci prossimo a dimensione universale, che dalla nostra quotidianità possa abbracciare ogni ambito della vita sociale, politica, economica, affinché ogni dimensione possa essere risanata dalle ferite inferte da un individualismo corrosivo della dignità della persona umana e del bene comune, in quella globalizzazione dell’indifferenza e del sopruso che sta sempre più contrassegnando il nostro tempo.
L’esigenza di costruire il “noi” ecclesiale per aprirci, nella logica della interdipendenza e della reciprocità, alla edificazione del “noi” sul piano sociale e civile, ci pone in cammino dando nuovo spessore all’assunzione di nuovi stili di vita per un nuovo vivere insieme, nella consapevolezza che alimentare il fermento per una cittadinanza inclusiva di ogni uomo e di ogni popolo, è parte integrante della nostra fede.
Pubblichiamo a seguire la relazione guida di S.E. Mons. Toso e la testimonianza di P. Domenici, mentre rimandiamo al prossimo Cantico la pubblicazione delle relazioni del Dott. Lembo “Diritti umani, fondamento di una convivenza pacifica” e “Una sola famiglia umana, cibo per tutti”, assieme alla relazione conclusiva “Stili di vita: quali scelte fraterne per il farsi della pace?”.