La condizione infantile nel mondo

La “strage degli innocenti” non si è fermata con la morte di Erode: continua ancor oggi e raggiunge livelli impensabili procurando orrore e sgomento nelle coscienze più pure. Guerre, mancanza di cibo e di acqua, sperimentazioni cliniche abusive, violenze sessuali, pedofilia a pagamento, malattie infettive, soldati in erba che che si uccidono fra loro: sono solo le cause più evidenti di un massacro che, di anno in anno, impoverisce, avvilisce, traumatizza l’intera comunità del pianeta. Bilal El-Labidibi aveva solo sei anni quando alcuni giorni fa, con i genitori, cercava di fuggire dalla Siria in fiamme sperando di valicare il confine con la Giordania. Ma l’indice bruno e rinsecchito di un soldato del regime Basharel Assad ha premuto il grilletto di un fucile mitragliatore. Un proiettile ha trapassato il collo di Bilal che è divenuto uno dei mille bambini uccisi dall’inizio della rivolta del marzo 2011.

strage-innocenti1L’Unicef (il Fondo delle Nazioni Unite oer l’infanzia) nel suo ultimo rapporto sull’emergenza dei bambini in Siria presenta una realtà agghiacciante: morti; feriti; minori abbandonati, imprigionati, torturati, violentati, orfani scrivini – giorno per giorno – pagine di dollore che il mondo occidentale ignora o finge d’ignorare. Molti vagano come zombi per le vie delle città bombardate divenute macerie e trovano rifugio solo negli angoli più bui. Cercano un bicchiere di acqua, una galletta, non vanno più a scuola evitando di cadere vittime delle violenze della guerra. Due mesi fa ecco la “mattanza degli innocenti”: in 49 sono stati massacrati dagli shabiha (al servizio del regime) a Hula (alle porte di Homs) con i parenti adulti. In tutto 108 vittime. E poi – secondo l’ong inglese War Child – insieme alle mille vittime al di sotto dei dieci anni, dall’nizio degli scontri, in più 600 sono finiti nelle carceri torturati e violentati o scudi umani). Settecentomila bambini hanno bisogno di cure mediche e 60 mila vivono nei campi dei rifugiati siriani in Giordania, Libano, Iraq e Turchia dove l’Unicef ha sinora distribuito generi di prima necessità, procuranbdo assistenza a 90 mila bambini.

strage-innocenti2Ma quello della Siria è solo la punta di un iceberg, vero drammatico quotidiano indice di accusa all’uomo delle zone più evolute, sordo alle necessità dell’infanzia del Terzo Mondo dove ogni sei secondi un bimbo muore per fame; dove ogni anno 1,8 milioni di infanti cessano di vivere per malattie connesse alla mancanza d’acqua; dove le infezioni sono responsabili di quasi la metà delle morti; dove i più indifesi sono spesso utilizzati come cavia per la sperimentazione di farmaci o sono preda del mercato e dei vizi della pedofilia; dove trecentomila bambini-soldato sono coinvolti mei conflitti (a volte tribali) che insanguinano quelle terre; dove (specie nel Sud est Asiatico) si attua il turismo sessuale che coinvoilge e invita masse di depravati occidentali. Il sei luglio scorso la Corte penale internazionale dell’Aia ha condannato a 14 anni il “signore della guerra” Thomas Lubanga che in Congo ha perpetrato massacri, utilizzando bambini in divisa. Una pagina di giustizia: solo poche righe di fronte alla quotidiana “strage degli innocenti” che l’uomo perpetra con cinismo e sadismo nei confronti dei più deboli, degli affamati, degli indifesi, dei paria, degli ultimi del pianeta.

Crisostomo Lo Presti