La Fille du Puisatier, di Daniel Auteil, trionfa alla quinta edizione del Fiuggi Family Festival svoltasi dal 25 al 29 Luglio 2012. “In quest’opera l’arte cinematografica, utilizzata con sapienza, raffinatezza ed eleganza in ogni suo aspetto – dall’impianto produttivo al disegno perfettamente compiuto dei personaggi, interpretati superbamente dall’intero cast di attori, dalla pregevole scelta dello stile visivo e fotografico alle ambientazioni – è messa al servizio della proposta di tematiche profonde e coinvolgenti”. Questa la motivazione della giuria presieduta dal regista Fernando Muraca che motiva così la scelta di premiare l’opera del 2011 del regista francese come migliore tra i film presentati in concorso. “Il film racconta – continua la motivazione – con un notevole equilibrio tra poesia, ironia, intensità come, nonostante difficoltà e debolezze di ciascuno, sia possibile volersi bene con sincerità, e come l’amore per la vita vinca anche sulle difficoltà della guerra, delle distanze economiche, dei pregiudizi sociali”. Al centro del film di Auteil Patricia, figlia di uno scavatore di pozzi, si innamora dell’aviatore Jacques Mazel, ma questi è costretto a partire in guerra senza sapere che la giovane donna è incinta.
La giuria ha inoltre decretato due menzioni speciali. La prima va al film October Baby, dei fratelli Andrew e JonErwin, per “il coraggio e la passione con cui affronta un argomento così controverso, quale è l’accoglienza della vita alla nascita. Tipica espressione della cultura pro-life statunitense, le vicende di Hannah restituiscono allo spettatore, e soprattutto ai giovani, la bellezza e la speranza della vita, che anche quando è difficile, fragile o incerta, rimane ‘una cosa meravigliosa’. Anche se un po’ acerbo narrativamente, October Baby merita comunque di essere visto in Italia, per ricordare a tutti che, fin dall’inizio del concepimento, ogni nuova vita è uno di noi”.
La seconda menzione va al film 33 Postcards di Pauline Chang, con Guy Pearce, una coproduzione Australia/Cina del 2011 presentata al Festival in anteprima europea, “per la coraggiosa intraprendenza produttiva che ha dimostrato, dialogando e collaborando con l’industria cinematografica della Repubblica Popolare Cinese, nella proficua ricerca di un possibile percorso condiviso di progettazione, con spiccata sensibilità etica”. Il film racconta con mirabile poesia e delicatezza una storia ricca di tematiche sociali di grande importanza quali la famiglia, la solitudine, l’amicizia, la redenzione ed il perdono.