1. Le Dolomiti Patrimonio dell’umanità
marcellaNel 2009 UNESCO ha riconosciuto le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità per il loro valore estetico e paesaggistico e per l’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.
La Convenzione UNESCO per il Patrimonio mondiale, sottoscritta nel 1972, stabilisce che beni culturali e naturali d’importanza universale debbano essere conservati quali patrimonio di tutta l’umanità.
L’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale è quindi un riconoscimento straordinario ma implica allo stesso tempo anche un forte impegno e senso di responsabilità. Il ruolo delle comunità locali, anche nel caso di beni naturali, riveste un ruolo centrale nel gestire e preservare questi beni per le future generazioni. Si assiste a livello internazionale ad una sempre maggior presa di coscienza del rapporto esistente tra il patrimonio e lo sviluppo sostenibile e del potenziale ruolo delle collettività nel rafforzamento di questo legame. Nel 2012, ad esempio, il quarantesimo anniversario della Convenzione UNESCO sul patrimonio mondiale, celebrato attraverso una serie di eventi, conferenze, workshops e seminari in tutto il mondo, è stato dedicato al tema “Patrimonio mondiale e Sviluppo Sostenibile. Il ruolo delle Comunità Locali”.
In questo panorama di eccellenza a livello mondiale, con oltre mille siti scritti nella Lista del Patrimonio mondiale, le Dolomiti rappresentano un caso singolare. Le Dolomiti, infatti, non sono un’ininterrotta catena di cime, ma nove sistemi montuosi tra loro separati da vallate abitate, fiumi, altre montagne. I 142mila ettari che formano il Bene UNESCO costituiscono una sorta di arcipelago distribuito su un’area molto più vasta e condivisa da cinque Province (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine) diverse tra loro sia dal punto di vista istituzionale che amministrativo.
Il valore estetico del paesaggio delle Dolomiti, uno dei due criteri alla base del riconoscimento, è una combinazione di fattori naturali e di elementi derivati da una antropizzazione di antichissima origine. Risulta quindi evidente il ruolo e l’importanza delle attività umane nella costruzione del paesaggio. Il territorio delle Dolomiti è il risultato di uno sforzo collettivo, dell’opera e dell’investimento di risorse culturali ed umane da parte delle popolazioni locali.

2. La Fondazione Dolomiti Unesco Per gestire in maniera coordinata questo Bene unico al mondo, facendo seguito ad uno specifico impegno preso nei confronti di UNESCO, le Province e le Regioni coinvolte nella gestione del Patrimonio delle Dolomiti hanno costituito la Fondazione Dolomiti UNESCO. La Fondazione rappresenta il referente univoco nei confronti del Ministero italiano dell’Ambiente e del Comitato per il Patrimonio mondiale UNESCO e ha il compito di promuovere la comunicazione e la collaborazione tra gli Enti territoriali che di fatto gestiscono e amministrano – ciascuno secondo il proprio ordinamento – il territorio definito dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Quella della Fondazione è una sfida culturale rispetto alla complessità del Bene dolomitico – linguistica e culturale, oltre che amministrativa – che non trova eguali negli altri siti del Patrimonio UNESCO. La Fondazione è un organismo inedito, appositamente creato per favorire lo sviluppo sostenibile di un territorio che è anche storicamente molto diversificato.
Per il 2016, compito della Fondazione è definire la Strategia Complessiva di Gestione del Bene, ovvero una governance condivisa delle Dolomiti Patrimonio UNESCO finalizzata al mantenimento dei valori universali del Patrimonio mondiale e concentrata su tre assi: conservazione, comunicazione e valorizzazione.
Le attività della Fondazione e la gestione del sito Dolomiti si basano sul principio della “gestione a rete” e si attua per mezzo di Reti funzionali interregionali/ interprovinciali, che sviluppano tematiche specifiche del Bene (patrimonio geologico, patrimonio paesaggistico, aree protette, promozione del turismo sostenibile, sviluppo socio-economico, mobilità, formazione e ricerca scientifica). Queste reti rappresentano altrettante intese di partenariato, finalizzate a uniformare i livelli di conoscenza, utilizzare le varie esperienze, proporre linee guida di gestione omogenee e coerenti con i livelli di competenza e con le prassi amministrative di ciascun territorio.
Ogni attività finalizzata alla conservazione, comunicazione e valorizzazione del Bene – cioè inerente la Strategia di Gestione Complessiva – viene pertanto sviluppata secondo questo principio a rete che assicura il coinvolgimento e la condivisione della vasta gamma di stakeholder con responsabilità di gestione – diretta e indiretta – sul territorio del Bene.
Nel corso del 2015 la Fondazione, in vista dell’elaborazione della Strategia Complessiva di Gestione del Bene, ha avviato un percorso di partecipazione denominato “#Dolomiti2040, quali proposte per il futuro”. Il processo di partecipazione, diretto alle comunità locali, è stato strutturato in undici appuntamenti che tra il mese di maggio e di giugno 2015 hanno fatto incontrare coloro che, per diverse ragioni, sono portatori di interessi rispetto all’iscrizione delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Attraverso il coinvolgimento dei portatori di interesse la Fondazione ha raccolto proposte ed idee che, dopo essere state rielaborate ed integrate fra loro, contribuiranno alla Strategia Complessiva di Gestione del Bene. Per i partecipanti #Dolomiti2040 ha rappresentato un’inedita occasione di confronto, insieme all’opportunità di immaginare insieme come vivere nelle Dolomiti di domani.

Marcella Morandini
Segretario generale Fondazione Dolomiti UNESCO

Per saperne di più visita www.dolomitiunesco.info