img64Nel 1987 Vandana Shiva ha fondato in India, nella valle del Doon, dove è nata, Navdanya (che significa “nove semi”), un movimento che si prefigge la salvaguardia dei semi, la difesa della biodiversità e la diffusione di metodi ecologici in agricoltura.
Navdanya è nata su una terra isterilita dalle piantagioni di eucalipto, voluto dalla Banca mondiale perché poteva essere venduto come materia prima all’industria della carta.
Esso, però, ha bisogno di molta acqua e lascia il suolo sterile perché non restituisce materia organica alla terra. Oggi quella terra è ridiventata fertile. La capacità di ritenzione idrica del terreno è aumentata al punto che l’irrigazione si è ridotta del 75%. C’è diversità ovunque: nel sottosuolo ricco di microrganismi e sulla superficie con piante e impollinatori. Inoltre le duemila varietà che sono coltivate hanno migliorato l’equilibrio ecologico e la produttività della fattoria.
La fertilità del suolo deriva dal riuso in loco della materia organica, e il controllo dei parassiti viene affidato ad altre piante e insetti, senza che sia necessario spruzzare veleni. Anche in città possono esserci produttori. Per questo Navdanya ha avviato gli Orti della Speranza nelle scuole e nelle comunità. Questi Orti hanno coinvolto anche le vedove dei contadini suicidatisi nel Punjab e nel Vidharba.
Ogni persona ricca o povera dovrebbe imparare a produrre cibo. Ogni spazio comune, ogni balcone, ogni terrazzo dovrebbe diventare un orto. Coltivare cibo biologico nelle fattorie, negli orti, dovunque, deve diventare una missione planetaria di tutta l’umanità.
Dobbiamo contribuire al passaggio da un sistema alimentare avvelenato a uno vivo. Nessun coltivatore dovrebbe sentirsi costretto al suicidio. Nessun bambino dovrebbe morire di fame. Nessuno dovrebbe ammalarsi per colpa del cibo. La terra e gli esseri umani, in quanto co-creatori, possono produrre alimenti buoni e sani in abbondanza per tutti.
Mettiamo a frutto le nostre energie collettive per concepire un futuro che tuteli il pianeta, collaborando con Madre Natura per salvaguardare il suolo, i semi e la biodiversità, invece di dichiararle guerra con l’agricoltura globalizzata!