conv roma 2Il rapporto personale con famiglie e giovani, la valorizzazione della domenica, la proposta di un itinerario per i genitori e il loro coinvolgimento alla scoperta della carità, della cultura e nella vita degli oratori. Sono alcuni spunti che Monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, ha voluto affidare ai laboratori che questa sera, martedì 16 giugno, alla Pontificia Università Lateranense, concludono le tre giornate del Convegno diocesano.
Nella relazione di lunedì 15, a San Giovanni in Laterano, il sacerdote ha ribadito la centralità della famiglia, ricordando anche gli applausi del giorno precedente alle parole del Papa in piazza San Pietro. «Le persone sono e saranno sempre interessate alla famiglia, finché durerà il mondo, perché questo lo abbiamo scritto nel cuore». Discorso «sempre nuovo – ha osservato – anche se forse non è quello più di moda». E l’impegno della Chiesa di Roma è quello di «camminare insieme alle persone che si amano e che amano i loro figli».
Sono i genitori, ha affermato monsignor Lonardo, «ad avere bisogno del Vangelo. In maniera non sempre pienamente consapevole i genitori desiderano oggi che i loro figli vengano nelle nostre comunità perché sanno che è un’esperienza che farà loro bene, che li arricchirà ». Gli adulti di oggi chiedono una guida alla Chiesa, un sostegno. Tanti stanno riscoprendo la fede grazie all’autorevolezza di Papa Francesco e trovano nelle parrocchie dei punti di riferimento preziosi. «Certo – ha sottolineato il direttore dell’Ufficio catechistico – non chiedono di essere “imboccate” come dei bambini.
Una proposta “molle” di catechesi sarebbe assolutamente inutile e non sarebbe apprezzata. I genitori emergono, si coinvolgono, si avvicinano alla fede, quando avvertono la serietà di un cammino pure gioioso, quando comprendono che nella Chiesa ci sono le risposte a quelle domande che li attanagliano».
Considerando anche il dato, confermato dal rapporto del Censis, che le persone ormai ignorano quasi totalmente i principali contenuti della fede. Da qui l’esigenza di una «conversione pastorale» che rilanci l’impegno accanto alle famiglie con alcuni punti chiave.
Innanzitutto, il rapporto personale con famiglie e ragazzi. «Si tratta – ha chiarito Lonardo – di “esserci” semplicemente: non è una tattica, è la verità dell’affetto che passa da cuore a cuore».
Centrale deve essere lo sforzo di «recuperare il valore della domenica», lungo tutto l’anno liturgico: attraverso la celebrazione eucaristica e, possibilmente, le riunioni con i genitori. «Dobbiamo mostrare loro che a Messa si entra stanchi e si esce ristorati, ricreati, dobbiamo mostrare che la Messa aiuta a parlarsi fra marito e moglie, a fare la pace, a testimoniare la fede e ogni cosa buona ai figli, a stare insieme». Ma non basta. Necessario, secondo il direttore dell’Ufficio catechistico, un itinerario specifico per i genitori, segnato da momenti formativi e di fraternità «che li aiutino a crescere insieme proprio sui temi importanti per loro».
Itinerari che promuovano la riscoperta della fede, «con quello stile popolare a cui ci invita Papa Francesco». Senza trascurare dimensioni come quella della carità e della cultura, visto che «diverse sono le sensibilità delle persone e tanti i linguaggi della fede». O ancora come la realtà dell’oratorio. «Dove l’oratorio – ha detto Lonardo – è saldamente in mano alla parrocchia, ecco che diventa un luogo di educazione, dove genitori e ragazzi possono crescere insieme ». Opportunità pastorali che sono state dibattute anche nei laboratori.

Angelo Zema

Per approfondimenti sugli importanti temi trattati, visitare il sito www.vicariatusurbis.org dove si possono anche trovare le schede guida dei laboratori che hanno concluso il Convegno martedì 16 giugno 2015.