Alla luce della spiritualità francescana
Sintesi della relazione alla Scuola di pace – Bologna, 21 aprile 2013

bolognajpegPremessa
Il francescanesimo fondamentalmente è sensoriale: parte dalla vita, riflette sulla vita e ritorna alla vita.
S. Francesco è l’uomo dei sogni, dei desideri e perciò è capace di creare orizzonti nuovi. Ed è importante che anche noi continuiamo questa spiritualità. Il Santo di Assisi non ha scritto testi di teologia, di diritto, di sociologia, ma ha dato la possibilità di creare una grande spiritualità e una grande scuola. Non gli era congeniale la teologia del testo, ma la teologia del gesto che si caratterizza nella cordialità, nella simpatia, nell’amabilità, nella sorpresa, nel sorriso.
Certi gesti valgono più di un testo, come ci sta insegnando Papa Francesco.
Secondo Max Scheler, S. Francesco è stato uno degli scultori della cultura dell’occidente; è stato il primo ad avere una visione dell’amore unitario: verso Dio, verso la società e verso la natura.
Per Einstein è il simbolo della fratellanza universale. Per Lynn Toynbee rappresenta l’utopia della società futura e ci offre il superamento dell’odio che è contro l’amore. Per Freud rappresenta l’umanesimo che deriva dalla liberazione dalla schiavitù del denaro. Lynn White ha dato la colpa dell’attuale crisi ambientale al mondo religioso, ma ha proposto S. Francesco come patrono dell’ecologia.

I problemi attuali
Ne consideriamo quattro.
Il primo riguarda l’indifferenza, l’ateismo. Ebbene l’umanesimo francescano ha straordinarie possibilità di dialogo con l’ateismo.
Interessante è la famosa affermazione di Scoto: “Homo capax Dei”. L’uomo è capace di Dio, cioè Dio è in ogni uomo quello che l’uomo gli permette di essere. In questa ottica la persona ha un valore grandissimo!
Il secondo riguarda il problema sociale dell’ingiustizia, della violenza, della non-pace… L’umanesimo francescano può essere un fermento per portare la pace nell’ambiente in cui viviamo.
Il terzo problema è ecologico. Lo spirito francescano ha una teologia molto interessante sulla natura. In particolare il pensiero in S. Bonaventura e in Scoto è molto profondo in merito alla bellezza e alla presenza di Cristo nella natura.
L’ultimo è il problema culturale. Oggi è diffuso il nichilismo per cui non esistono più valori. È “l’ospite inquietante” che ci fa dire: “Dio è morto”. Questi quattro problemi sono concentrici.
L’umanesimo fa in modo che l’uomo sia più umano. L’umanesimo francescano è un pensiero, un sentimento, un atteggiamento.
Il vero umanesimo è integrale, è un atteggiamento globale della vita. Consiste nel modo di vivere i rapporti personali, interpersonali, gli impegni sociali, il lavoro, il riposo, la festa… Vede la persona come un rapporto, una realtà sempre aperta. La grandezza del francescanesimo consiste nell’apertura a Dio, alla società, alla natura, alla storia, alla cultura…
Noi viviamo in un mondo secolarizzato che ha cominciato ad esistere già nel Rinascimento e che si caratterizza nell’antropocentrismo. La nostra è la cultura dell’io di origine cartesiana. Il nostro linguaggio usa infatti queste espressioni: io penso, io desidero, io voglio… E chi non è ‘io’ piano piano diventa ‘anti-io’.
Ecco allora che si crea una rottura tra l’uomo e le diverse realtà: tra l’io e Dio, tra l’io e il tu fino ad arrivare all’antagonismo, al terrorismo.
In una società disarmonica l’umanesimo francescano porta una grande armonia.
I quattro elementi che caratterizzano la società attuale sono il soggettivismo, l’individualismo, l’autonomia dalle norme, la critica di tutto. Ma questo è un umanesimo a porte chiuse!
S. Francesco è il contrario di tutto ciò, perché ha voluto prima di tutto riformare se stesso. Ma oggi non si pensa più!
Compito dei francescani è diffondere il pensiero pensante, creare cultura e non soltanto riceverla. Qual è il supplemento d’anima da dare all’Unione Europea per far sì che non scompaia? In un mondo in cui tutto è merce, tutto è mercato che cosa accade alla persona?

Percorsi di speranza
Il vero umanesimo si deve tradurre in un cammino della persona che è una realtà immensa. Si pensi all’opera di S. Bonaventura: “Itinerarium mentis in Deum”.
Tutto il pensiero francescano si può rappresentare come un cammino di vita. È vitalista, mentre oggi solitamente si fa riferimento a schemi mentali, a teorie, a ideologie. Parte dalla vita e vuole trasformarla in un continuo rapporto verso Dio, verso gli altri, verso la natura, in uno stile che si può denominare fratellanza.
L’uomo deve formarsi imparando ad abitare il mondo lì dove si trova a vivere, mentre nelle scuole o nelle università si viene solitamente informati e istruiti tecnicamente. Un’altra nota umanistica consiste nel correggere la nostra memoria storica, poiché ogni popolo tramanda grandi valori, ma anche grandi disvalori. Bisogna anche superare la categoria della conflittualità in una cultura in cui sembra che per realizzare se stessi si debba combattere con un nemico e in cui la persona vale per quanto produce.
Oggi si respira un clima di violenza molto forte presente anche nelle forme culturali, politiche, ideologiche, religiose, economiche, propagandistiche, giuridiche, pedagogiche… Così si violano i diritti più elementari: la vita, il lavoro, la casa, la famiglia, il rispetto, il pudore, la propria sensibilità, l’intimità, i sentimenti…
Oggi è diffusa anche l’ideologia del biocentrismo che proclama la centralità della vita biologica qualunque essa sia per cui un canguro ha lo stesso valore di un gambero o di un essere umano.
Invece si deve amare l’immanenza nella natura aspirando alla trascendenza.
L’umanesimo francescano mette al centro l’uomo purché sia aperto a Dio, agli altri, alla natura, alla cultura che è tutta da inventare. Può offrire un supplemento d’anima molto importante nella situazione attuale. Comunque è un umanesimo incompiuto perché la vita continua a creare ed è fecondo, aperto ai bisogni e ai richiami della realtà. Non è un sistema astratto, ma ascolta la vita, la rispetta e proclama di tornare a Dio poiché proveniamo da Dio. Dice S. Bonaventura: “Signore vengo da te e, per te, ritorno a te”.
In un mondo che ha perso la speranza il francescanesimo porta la speranza. La società del futuro sarà di coloro che hanno il coraggio di offrire legittime speranze e non di coloro che le defrauderanno.
Questo è il nostro futuro!

p. Josè Antonio Merino, ofm
Pontificia Università Antonianum Roma